Sinistra in pezzi anche a Busto: LSC non c’è più, tra PCI e Sinistra Italiana è divorzio

C'era una volta La Sinistra Chiara a Busto

BUSTO ARSIZIOLa Sinistra Chiara non c’è più: l’aggregazione che prese parte alle elezioni amministrative dello scorso ottobre, sostenendo la candidatura a sindaco di Chiara Guzzo, si è definitivamente sciolta. A sancire il divorzio è l’addio di Sinistra Italiana, che a livello nazionale ora si è alleata con il PD, mentre il PCI e le componenti di Antifascisti Sempre e Indipendenti “Democrazia e Partecipazione” annunciano «un nuovo inizio». Rilanciando la battaglia contro il nuovo ospedale.

Il “nuovo inizio”

Ad annunciare «ai 700 elettori» quello che viene definito come «un arrivederci, non un addio», è una nota congiunta tra le tre formazioni rimaste unite. «L’esperienza di lista è conclusa». Sinistra Italiana è già uscita da LSC nel febbraio 2022. Rimangono Antifascisti, Indipendenti, e PCI, che «l’8 marzo 2021 fondarono la lista» e che ora «rimangono e rinnovano l’appello ad aggregare cittadine e cittadini per la ricostruzione della sinistra, oggi disgregata in mille rivoli, quando non millantata da Partiti e partitelli a loro servizio, proni all’uomo-forte di turno, all’Europa delle banche e dei comandi della Nato e lontani da qualsiasi istanza sociale».

La battaglia contro il nuovo ospedale

Al di là delle questioni nazionali, che dividono il variegato mondo della sinistra, gli ex LSC si concentrano su Busto, dove «le questioni rimangono tutte aperte, a partire dal tema centrale dell’ospedale unico». Su cui PCI, Antifascisti e Indipendenti raccolgono «indignazione, poca e dispersa, e pressapochismo dell’ultimo momento per l’indizione della consultazione sulla VAS (Valutazione Ambientale Strategica), cioè la possibilità per i cittadini in teoria, ma l’impossibilità in pratica, di intervenire sul progetto Ospedale unico con pareri ed osservazioni entro il 25 agosto». Scadenza controversa, dato che «è stato dato tempo un mese ad ogni bustese per capirci qualcosa e pronunciarsi su un progetto di cui di parla da anni e vale miliardi». Anche perché denunciano da sinistra, «è stata negata anche dal Comune la possibilità di incontro con la cittadinanza, proprio per spiegare e dibattere sul progetto stesso».

La promessa: «Vigileremo»

Gli ex LSC, sempre fortemente contrari al nuovo ospedale di Beata Giuliana, promettono di «vigilare sul processo e sulle modalità di attuazione dell’ospedale, con l’obiettivo di coinvolgere cittadine e cittadini e realtà che si sono battute in questi anni contro tale logica e contro l’abbandono-declino degli ospedali attuali. Produrremo nostre osservazioni per la VAS, consci di partecipare non a un processo democratico e partecipativo ma a un gioco a tempo in cui, a parte pochi, potremmo tutti perdere molto. Due presidi ospedalieri, servizi socio-sanitari territoriali e il diritto alla salute come diritto inalienabile, su un territorio pari a metà provincia». Ed è proprio da qui che c’è il «nuovo inizio» della “nuova” Sinistra di Busto, formata da Antifascisti Sempre, Indipendenti “Democrazia e Partecipazione” e PCI.

busto arsizio sinistra chiara – MALPENSA24