So.Le su Legnano, Brumana: «Profitti ingiustificabili nella tutela dei minori»

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LEGNANO – Più di 200.000 euro in un anno: è quanto conseguito, al netto dei costi, dall’Azienda consortile So.Le nel 2020 per il servizio di tutela dei minori. Per l’esattezza, 217.557,51 euro, pari a un quarto (26,6%) di quanto corrisposto dai Comuni a copertura dei costi del servizio, in un consuntivo in cui nessun’altra voce, su 34 servizi erogati, registra numeri a 6 cifre.

A evidenziarlo è il consigliere comunale legnanese Franco Brumana, secondo il quale «occorre verificare come possa essere accaduto e quali procedure siano state attuate per verificare con attenzione i costi del servizio tutela minori. È inammissibile che su un servizio così delicato, che comporta anche l’allontanamento coattivo dei minori dalle famiglie, So.Le percepisca profitti così ingenti e quindi possa avere un interesse economico ad aumentare i suoi interventi, e pertanto a non prevenire le situazioni di crisi o a farne perdurare gli effetti».

Polemica anche sul contratto dei dipendenti

Il capogruppo del Movimento dei Cittadini accusa poi il sindaco Radice e la sua maggioranza di essere contro gli interessi dei lavoratori dell’azienda consortile che gestisce i servizi sociali in numerosi comuni del Legnanese. «La maggioranza di centrosinistra nel Consiglio comunale del 28 dicembre ha respinto l’emendamento proposto dal Movimento dei Cittadini che prevedeva, per il rinnovo dei contratti di affidamento dei servizi sociali all’azienda, l’applicazione su richiesta dei singoli lavoratori o delle rappresentanze sindacali del Ccnl (contratto collettivo nazionale) degli enti pubblici non economici.

«L’azienda So.Le – argomenta Brumana – dispone di 172 dipendenti; a 130 applica il Ccnl Uneba (l’organizzazione di categoria del settore sociosanitario, assistenziale ed educativo), a 5 il Ccnl degli enti pubblici e ai rimanenti 37 il regime di prestazione autonoma. Il Ccnl Uneba prevede l’applicazione agli enti privati, quali quelli religiosi, le cooperative e le imprese private operanti nel settore assistenziale sociale ed educativo; mentre il Ccnl degli enti pubblici locali prevede l’applicazione alle amministrazioni indicate dall’articolo 4 del Ccnq (il contratto collettivo nazionale quadro), che fa riferimento ai consorzi fra i Comuni e alle aziende pubbliche in genere che svolgono funzioni assistenziali.

«Che cosa ne pensano i sindacati?»

«Ne consegue che all’azienda So.Le, che è un consorzio pubblico fra i Comuni, dovrebbe applicarsi il contratto degli enti pubblici locali, che prevede condizioni migliori per i lavoratori. Per giustificare questa anomalia – aggiunge il consigliere civico di minoranza – il direttore generale di So.Le ha dichiarato che il contratto Uneba è più conveniente per l’azienda ed è più flessibile. Sarebbe interessante conoscere le opinioni delle organizzazioni sindacali locali sulla presa di posizione del centrosinistra legnanese contraria agli interessi dei lavoratori».

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