Solidarietà concreta e senza etichette: a Busto debutta la “Compagnia del Fare”

BUSTO ARSIZIO – È stata registrata dal notaio lunedì mattina, 4 aprile, e domenica 10 aprile ha già portato a termine la sua prima mission, raccogliere i fondi da donare all’Anffas-Fondazione Piatti per acquistare un sollevatore per i disabili. È la “Compagnia del Fare”, la nuova associazione solidale fondata da Nazareno Cassani, Giovanni Rifici e Fausto Squizzato, con un centinaio di soci. «Per ogni evento individueremo un bene strumentale da acquistare e faremo pervenire un bonifico sul conto corrente dell’associazione scelta» annuncia il presidente Cassani.

La prima mission

Il primo obiettivo l’hanno già centrato, con un aperipranzo al bar “L’uva passa” di Sacconago per una sessantina di ospiti: raccogliere i fondi per un nuovo sollevatore per l’Anffas-Fondazione Piatti di via Piombina. E pure in abbondanza, visto che servivano 900 euro e l’evento benefico ha fruttato, al netto delle spese, ben 1500 euro. Tra i commensali anche il consigliere comunale Alessandro Albani e due esponenti della politica cittadina come Francesco Iadonisi e Roberto Blanco. «Ma la politica non c’entra – chiarisce Nazareno Cassani – chi viene qui, viene a far del bene a titolo personale».

Il mantra: fuori la politica

La distinzione tra politica e solidarietà è un mantra per la “Compagnia del Fare”: «Dopo altre esperienze a titolo personale ho capito che non è il caso di fare beneficenza mentre si fa politica – spiega uno dei fondatori, Nazareno Cassani – anche quella “buona” non è sempre da sposare con chi vuol fare della reale beneficenza, e lo dico non come dogma generale ma sulla base del mio passato. Ecco perché riparto insieme ai miei due soci e ad un centinaio di persone per far sì che la nostra opera venga realizzata con qualcosa di concreto». Ecco perché le donazioni saranno mirate, fatte con bonifico direttamente alle associazioni da aiutare e con un obiettivo trasparente da raggiungere. Ci sarà un evento ogni tre-quattro mesi circa.

Il volontariato nel DNA

«Ho iniziato come volontario alla comunità Marco Riva, con don Isidoro Meschi che ci ha educato alla solidarietà, e ho passato una parte della mia vita in Comunità Giovanile – racconta il tesoriere e fondatore Giovanni Rifici – la realtà del volontariato mi è sempre appartenuta, anche per questioni familiari, una disabilità in casa, o per gli amici dell’oratorio. Quello che oggi noi vogliamo fare è lavorare sul territorio per impegnarci a dare una mano a chi ha bisogno, senza che ci sia la politica all’interno dell’associazione. Spero sia la volta buona».

busto arsizio compagnia del fare – MALPENSA24