Seimila donatori a sostegno del Circolo della Bontà e degli ospedali di Varese

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Un medico suona il pianoforte donato dalla Fondazione Circolo della Bontà all'ospedale di Varese- Immagine diventata virale

VARESE – Da Gianni Spartà, presidente della Fondazione Circolo della Bontà, onlus di Varese che opera a favore del sistema ospedaliero territoriale, riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta.

Fondazione Circolo della Bontà vira verso la boa dei dieci anni dalla sua nascita (2 luglio 2011, Barasso, Villa San Martino) con la certezza di aver diffuso il valore supremo della solidarietà e della responsabilità civile a beneficio del sistema sanitario territoriale, specificamente i sette ospedali dell’Asst-Sette Laghi, da Varese a Cittiglio, da Angera a Luino, da Cuasso al Monte a Tradate.

Cominciammo con una serie di interventi finalizzati a migliorare la qualità del tempo trascorso dai malati in ambulatori e corsie: tv e wi-fi gratuiti nelle camere, biblioteche, accoglienza e accompagnamento di pazienti grazie alla preziosa collaborazione dei volontari dell’Avo e all’assist del campionissimo di basket Aldo Ossola che prestò la sua immagine per pubblicizzare il servizio carrozzine.

Poi la maledetta pandemia ci ha tirato per la giacca convincendoci a indirizzare la nostra missione su aiuti concreti e tempestivi in soccorso di ospedali pubblici improvvisamente bisognosi del contributo dei privati. Cioè della riscoperta di una cultura antica: donazioni, lasciti.

In queste settimane che precedono il Natale avremmo voluto esternare, a nome di migliaia di donatori di cuore (circa seimila), la nostra gratitudine per una mobilitazione commovente e per la fiducia nelle nostre campagne di raccolte fondi sul fronte del Covid. La seconda ondata, oltre a gelarci il sangue, ci ha costretti a rinviare l’evento.

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GIanni Spartà, presidente della Fondazione Circolo della Bontà

Stiamo continuando ad acquistare macchine che salvano vite e che contribuiscono a moltiplicare i test diagnostici. I due slogan del nostro agire sono stati: #prenditicuradichiticura e #fareprestofareprima. Le risorse sono state impegnate per acquistare in via breve e consegnare direttamente agli ospedali preziosi strumenti: respiratori, pompe infusionali, ecografi, broncoscopi, apparecchiature diagnostiche, termo scanner, barelle ipertecnologiche . Durante il lockdown totale ci siamo avvalsi dell’aiuto della Protezione civile di Varese. Sì, quella Protezione civile inventata dal varesino Giuseppe Zamberletti che nella Fondazione Il Circolo della Bontà ha presieduto fino alla sua scomparsa il comitato di garanzia nei confronti di fondatori e benefattori. Nel nostro cda siedono professionisti, dirigenti, imprenditori, operatori culturali che all’insegna del volontariato prestano la loro opera per “mettere in circolo” valori fondanti.

Alla fine di un anno terribile, siamo orgogliosi di tre cose: la risposta ottenuta dalla gente che ama i propri ospedali; l’efficienza dimostrata da un’azienda sociosanitaria che in condizioni drammatiche ha escogitato modelli d’alto profilo; l’abnegazione con la quale medici e infermieri si sono presi cura dei pazienti, spesso a rischio della propria salute. Un grande abbraccio a tutti. Fieri anche di un’operazione simpatia apprezzatissima: il pianoforte collocato nella hall dell’ospedale di Circolo. A marzo, in piena emergenza nazionale, lo suonò per riprendersi dalla fatica un giovane specializzando della Terapia intensiva e il video della sua performance, girato casualmente, rimbalzò sui media di tutto il mondo. Lo trasmise in prima serata la Bbc.

In questi giorni siamo impegnati a sostenere la campagna di vaccinazioni anti-influenza per bambini dai due ai sei anni, impresa, apparentemente secondaria, varata quando il coronavirus alzava di nuovo l’asticella del dolore provocato a centinaia di famiglie. Abbiamo avuto la solidarietà profonda e tangibile di tanta gente (comune e straordinaria a un tempo) e adesso ci piacerebbe sentire al nostro fianco protagonisti della scena sociale, autorità pubbliche, rappresentanti delle cittadinanze, per accrescere l’importanza della nostra azione.

Ecco il motivo di questa lettera aperta che siamo certi contribuirà a dilatare la schiera degli Amici della Bontà.

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