BUSTO ARSIZIO – La materia si fa portatrice di un messaggio interiore, e il desiderio di comunicare può servirsi tanto del legno quanto di marmo e travertino. In questo modo prende vita “Un dialogo senza parole”, al centro della mostra personale di Antonella Gerbi che sarà inaugurata sabato 23 febbraio alle 18 e proseguirà fino a domenica 3 marzo. L’esposizione sarà ospitata dall’associazione culturale Spazio Arte Carlo Farioli di Busto Arsizio in occasione della quindicesima edizione del festival Filosofarti.
“Take care” è il manifesto dell’esposizione
La mostra, curata da Lara Scandroglio, vuole essere un momento comunicativo profondo. Le opere selezionate per questa esposizione sono provviste di una potenza espressiva assoluta. L’artista è andata oltre la volontà di esprimersi mediante l’arte e vuole sintonizzarsi profondamente con l’osservatore.
Il dialogo interno-esterno alla materia la affascina a tal punto da farle desiderare di poter proporre questo tipo di comunicazione utilizzando qualsiasi materiale: dal calore del legno, alla durezza del marmo, alla poesia del travertino.
L’accostamento di pieni e vuoti, di concreto e astratto permette di ricercare qualcosa che va oltre l’ammirazione per l’abilità nella lavorazione della materia, poiché possiede il preciso scopo di comunicare ciò che non c’è: un messaggio interiore. Ogni scultura è provvista di un linguaggio che sa arrivare allo spettatore in modo nitido, palese.
Questo dialogo senza parole trova la sua massima espressione con l’installazione “Take care”, il manifesto di questa esposizione. Si tratta di un’opera dal sapore puramente concettuale, nella quale intervengono diversi elementi che la allontanano dalla classica rappresentazione dell’arte per farsi portavoce di un messaggio universale: la sofferenza, la consolazione, i destini profondamente legati l’uno con l’altro. Degli esseri umani rimangono solo delle parti anatomiche fuse ad elementi naturali. L’idea che l’artista vuole comunicare si fa strada attraverso le opere che divengono la sua voce, il suo pensiero plastico.