Starnutisce in una scuola in provincia di Milano, conseguenze al liceo di Busto

busto arsizio liceo crespi

BUSTO ARSIZIO – Uno starnuto in una scuola fuori provincia fa sentire i propri effetti in un liceo di Busto. E’ il Covid, bellezza. Che regala colpi di teatro in sequenza, costringe i presidi a mettere in campo soluzioni d’emergenza e a “cucire” pezze sulle falle che si aprono all’improvviso in questo avvio di anno scolastico straordinario e, sicuramente, indimenticabile.

Basta uno starnuto per mettere in crisi il sistema

Lo starnuto in questione pare sia stato emesso da un figlio di un docente del liceo Crespi. E con i tempi che corrono non è stato catalogato come sintomo di un “male di stagione”, bensì come allarme di un potenziale pericolo in agguato. Tanto che è subito scattato lo stato d’emergenza nella scuola (che si trova fuori provincia, è bene precisare), la cui dirigente, per non sapere né leggere né scrivere, ha fatto scattare i protocolli previsti. «Anche in assenza di febbre dell’alunno». E quindi la quarantena a catena sui famigliari in attesa di sottoporsi al tampone chiarificatore. Mettendo quindi in difficoltà la scuola superiore di Busto.

A raccontare l’episodio è proprio la dirigente scolastica Cristina Boracchi, che dopo nemmeno 24 ore dalla prima campanella, tra i tanti problemi da affrontare, si è ritrovata con una riduzione di personale imposta «forse da un’eccessiva rigidità – dice la preside, la quale tiene a sottolineare che – si tratta di un episodio che è accaduto in una scuola fuori provincia. I cui effetti però si fanno sentire qui da noi».

Reazioni a catena

E quello della riduzione dei docenti “per quarantena preventiva” è solo uno delle tante insidie che l’emergenza Covid impone a dirigenti, insegnati, personale non docente, alunni e famiglie. Innescando vortici inimmaginabili e reazioni a catena che rischiamo di decimare le presenze di studenti e insegnati nelle scuole, ma anche di familiari e parenti stretti in altri luoghi di lavoro.

«Noi come tutte le scuole – spiega la dirigente scolastica – abbiamo una serie di classi che per via del rapporto tra numero di studenti e distanze da rispettare sono state dimezzate con una parte in presenza e un’altra connessa da casa. Non si tratta di didattica a distanza, poiché anche chi è collegato segue in diretta la lezione. Non solo, ma grazie ad Elmec siamo riusciti a creare anche quattro aule virtuali dove, seppur in maniera virtuale, è possibile interagire con i compagni».

Sono 25 le classi che si devono dividere tra lezioni in presenza e lezioni in streaming sulle 50 dell’intero liceo. «Abbiamo fatto tutto il possibile per garantire la possibilità ai nostri studenti di seguire le lezioni in presenza – conclude Boracchi – abbiamo chiesto la possibilità di avere qualche spazio in più che ci è stato concesso e fatto una serie di interventi di edilizia leggera».

busto starnuto liceo crespi boracchi covid – MALPENSA24