Stop ai documenti di carta al liceo Crespi di Busto. Progetto con il MIP-Politecnico

BUSTO ARSIZIO – Stop alla carta, via alla svolta “paperless” al liceo Crespi: l’istituto di Busto non produrrà più documenti cartacei per le comunicazioni interne e per le famiglie. Sarà più sostenibile grazie al progetto del MIP-Politecnico di Milano, promossa da due ex studenti della school of business dell’ateneo meneghino, Alessandro Lecci e Carlo Caifa. «Il progetto – rivela la dirigente scolastica del “Crespi”, Cristina Boracchi – è stato implementato ufficialmente il primo ottobre, aggiungendo un importante tassello a quanto era stato già avviato negli anni precedenti per la comunicazione interna tra docenti e studenti». Un piccolo passo per un liceo, ma nella direzione di un cambiamento più grande.

Il progetto

Il Liceo Statale “Daniele Crespi” di Busto Arsizio dice addio ai documenti stampati, abbracciando una prospettiva ecologicamente sostenibile. Grazie alla collaborazione con Alessandro Lecci e Carlo Caifa, due ex studenti (Alumni) del MIP Politecnico di Milano, la School of Business dell’ateneo milanese, il Liceo ha studiato e avviato un processo digitale di circolazione e archiviazione documentale che pone fine a ogni necessità di stampa per le comunicazioni interne ed esterne alla scuola. La supervisione del progetto è stata affidata al prof. Tommaso Agasisti, associate dean for internationalization & quality del MIP.

La fase di test

La svolta green è già stata intrapresa nell’istituto a partire dall’autunno di quest’anno. «Dopo una prima fase di test – si legge in una nota del MIP – saranno analizzati i risultati del progetto e si potrà valutare un eventuale e ulteriore sviluppo in termini di ottimizzazione e ampliamento. La digitalizzazione dei processi di una realtà complessa come quella di una scuola superiore rappresenta un’innovazione che potrebbe fare da apripista nel mondo dell’istruzione. La scuola, dalle elementari alle superiori, è infatti uno degli ambienti più adatti per mettere in pratica, ogni giorno, piccoli gesti di sostenibilità. Ed è proprio da lì che poi i più giovani – gli adulti di domani – potranno farsi portavoce di esperienze e consuetudini capaci di limitare al minimo l’impatto ambientale di ogni gesto quotidiano anche quello di leggere una comunicazione didattica».

La partnership

L’iniziativa ideata per il Liceo Crespi si inserisce all’interno del più ampio progetto Leave Your Mark, promosso dal MIP Politecnico di Milano in partnership con l’associazione Gianluca Spina. Si tratta di un’iniziativa di responsabilità sociale pensata affinché manager, professionisti e giovani talenti che hanno studiato al MIP, frequentando master e corsi di alta specializzazione, possano mettere – pro bono – le proprie competenze a disposizione di istituzioni no-profit. Obiettivo ultimo del progetto è quello di costruire, in questo modo, una società più inclusiva e un futuro migliore per tutti. Il Liceo Crespi è una delle quattro realtà no-profit selezionate quest’anno all’interno del progetto. Un approccio che serve per «accelerare un processo di innovazione – rimarca il prof. Agasisti – che facilita l’approccio non solo alla parte più didattica, ma anche amministrativa e burocratica della scuola».

La svolta “paperless”

Dopo i passi già compiuti negli anni precedenti per la comunicazione interna tra docenti e studenti, racconta la preside del liceo Crespi Cristina Boracchi, «questa volta ci siamo concentrati sulla comunicazione esterna, ovvero tutte le comunicazioni anche personalizzate che riguardano il raccordo scuola-famiglia, ma anche tutta la documentazione di scambio fra istituti scolastici e con l’amministrazione. Ma non solo: anche i documenti a cura dei docenti, come programmazione di classe, di istituto, di disciplina e verbalizzazioni OOCC, sono firmati digitalmente dal dirigente e a loro volta dai docenti ai sensi della normativa vigente anche con firma fotografica»

I risultati

«Il progetto ha stimolato un’ampia riflessione all’interno della scuola e ha raggiunto importanti risultati – affermano i due ex studenti del MIP Politecnico di Milano, Alessandro Lecci e Carlo Caifa – è stato infatti possibile ridisegnare i flussi documentali, arrivando a definire un flusso standard, applicabile a tutti i documenti. Tale flusso non richiede più l’utilizzo della copia cartacea né della firma fisica, consentendo così una completa dematerializzazione del processo documentale».

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