Il Museo del Tessile come gli Uffizi e il Maxxi: a Busto le opere di Maria Lai

busto fiber art

BUSTO ARSIZIO – Al Maxxi di Roma, agli Uffizi di Firenze e a… Busto Arsizio. Più precisamente, nelle sale Gemelle del Museo del Tessile, che da domani, sabato 2 febbraio, fino al 3 marzo, ospiteranno alcune opere, tra cui una serie di disegni mai esposti fino a ora, di Maria Lai, la più grande artista italiana di fiber art. Domani, sabato 2 febbraio, alle 17.30 ci sarà l’inaugurazione alla presenza del Governatore della Lombardia Attilio Fontana.

Busto in un solo colpo diventa punto di riferimento della fiber art al fianco di realtà espositive di fama e autorevolezza mondiale come la Galleria degli Uffizi di Firenze e la Biennale di Venezia che hanno ospitato recentemente le opere di Maria Lai o il Maxxi di Roma, che nel maggio prossimo dedicherà all’artista sarda una grande retrospettiva.

Fibra d’arte

“Capolavori di fiber art italiana”. E’ questo il titolo della mostra presentata questa mattina in anteprima al Museo del tessile di Busto Arsizio e che “mette in vetrina” le opere di Maria Lai, ma anche quelle di Franca Sonnino, due artiste, amiche e vere signore dell’arte. Oggi di nuovo  idealmente vicine in questa esposizione bustocca, proprio come quando, a Roma, abitavano sul medesimo pianerottolo.

Dopo l’appuntamento dell’anno scorso, che riscosse un grande successo di pubblico e critica, la fiber art torna, e alla grande, nella città che per storia e tradizione tessile è forse la culla ideale per questo filone d’espressione artistica. «Sono opere d’arte, ma anche miracoli di fibra – ha commentato l’assessore alla Cultura Manuela Maffioli – Quando l’anno scorso ho avuto modo di lavorare per portare in città Miniartextil alla base c’era l’ambizione di far diventare Busto Arsizio uno dei primi centri di riferimento della fiber art. Era una sfida che però necessitava di concretezza. Concretezza che oggi possiamo vedere proprio in queste opere, quelle di Maria Lai e di Franca Sonnino».

busto fiber art

Ma le grandi sfide non si vincono mai in solitaria. «Se oggi Busto Arsizio ha rotto i proprio confini di città con la fiber art questo lo si deve anche a un grande lavoro di squadra – ha concluso Maffioli – a chi ha voluto dotare questi spazi di moderni impianti antifurto, antincendio e illuminazione, rendendo le sale Gemelle idonee per ospitare mostre di alto livello, agli sponsor che hanno sostenuto la mostra, agli uffici del mio settore che hanno lavorato. Senza dimenticare TreNord, la Fondazione Merlini e la Fondazione Bortolaso Totaro Sponga che ha creduto fin dall’inizio in quello che possiamo definire “progetto Busto”». A confermare quanto detto dall’assessore, questa mattina all’anteprima della mostra dedicata alla stampa, c’erano Paola Re e Chiara Anzani, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Bortolaso Totaro Sponga.

Il filo della storia

Dove c’è fibra c’è sempre un filo. Che in questo caso serve a cucire il passato al presente, per preparare il futuro. In altre parole a tirar fuori la storia “dai cassetti” per dire che a Busto il tessile c’è stato, c’è ancora e ci sarà. E uno di questi fili che annoda memoria, impresa, arte e cultura di Busto Arsizio è Luigi Giavini: «Non poteva esserci momento migliore per portare in città questa mostra – ha detto alla presentazione – il primo documento ufficiale in cui si attesta l’esistenza storica di Busto risale esattamente a novecento anni fa. E oggi Busto non è più la città dei grandi cotonifici, ma è ancora il luogo in cui le imprese tessili, seppur di più piccole dimensione, continuano a fare grandi cose. Mi spiego meglio. Da noi ci sono imprenditori che stanno studiando fibre innovative e alternative al cotone. Imprese che fanno ricerca, portano avanti studi e sono collegate con realtà come la Nasa». Insomma il tessile, come e più di una volta, a Busto è molto di più di un processo economico. E’ certamente un fenomeno industriale, ma anche culturale e artistico: «Basta leggere – continua Giavini – alcuni documenti storici in cui si spiega come intrecciare i fili di diversi colori per dare vita a un disegno su tessuto. Non è solo tecnica, è poesia». E con la fiber art tutto quello diventa arte. Che dà valore e assume valore.

Arte per tutti

Bisognerà staccare un biglietto per visitare la mostra. Ma l’idea dell’ingresso a pagamento resta perfettamente aderente alla filosofia “l’arte per tutti”. Il biglietto intero è di 7 euro, ridotto 5. Gratuito per bambini e ragazzi fino ai 18 anni, per i disabili. Ci sarà poi una fascia oraria settimanale in cui l’ingresso sarà libero: ogni giovedì dalle 17 alle 19. Riduzione sul ticket d’ingresso anche per chi ha un abbonamento o è in possesso di un biglietto acquistato il giorno della visita con TreNord, travel partner dell’iniziativa.

E quando si dice arte per tutti significa anche per i più piccoli, che potranno vivere una bella esperienza artistica con Fiabe cucite, i laboratori pensati per bambini e famiglie che si terranno le domeniche del 17, 24 febbraio e 3 marzo alle 10.30, durante i quali ci saranno anche visite guidate ad hoc.

Date orari

Capolavori di fiber art italiana
da sabato 2 febbraio a domenica 3 marzo 2019
Da Martedì a Venerdì dalle 15 alle 19
Sabato e domenica dalle 11 alle 19
Chiuso Lunedì

tessile uffizi maxxi – MALPENSA24