Tutto in un giorno: la conquista di Roma in bici e poi via verso l’Umbria

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ROMA – Lasciamo il nostro bel dormitorio dell’Oratorio di Campagnano con la santa e pia illusione che il tragitto verso il Vaticano sia tutto in discesa. Invece, sorpresa: girato l’angolo, troviamo l’ultima benedizione della Via Francigena: salita salita salita.

Avvicinarsi a Roma non è stato facile; da paesaggi bucolici con prati sterminati e pacifici animali al pascolo, siamo stati catapultati nel caos della Capitale. La segnaletica scarsa e poco chiara ci ha fatto sbagliare strada parecchie volte (e avanti con i chilometri nelle gambe) fino a quando abbiamo incrociato la Ciclovia del Tevere, che ci ha condotti fino a Castel Sant’Angelo e, finalmente, in Vaticano.

Roma e il timbro

L’emozione di trovarci con le nostre biciclette in mezzo a piazza San Pietro, circondati dal Colonnato del Bernini, è stata immensa.  Come enorme è stata la nostra soddisfazione e felicità per avere percorso tutta la Via Francigena superando ostacoli, sfide e difficoltà rese ancora più pesanti dalla calura estiva.

Dopo avere ricevuto il timbro più importante, siamo sfrecciati dall’amico Nico che ci ha generosamente rifocillati nel suo bellissimo locale in piazza Navona. Che bello ritrovarsi.

E adesso?

Adesso sappiamo solo che la nostra meta è San Mauro Pascoli, dove ci aspetta l’amico e guida Luca Celli che, mettendoci a disposizione tutti i materiali, ha reso realtà il nostro sogno. Cammin facendo, troveremo in Umbria un altro caro amico, Gianni, che ci ospiterà addirittura nella sua casa. Che bellezza.

Siamo al giro di boa, Roma è stata raggiuta, adesso si risale.  A domani.

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