Un inedito: intervista ad Alda Merini

strazzi merini poesia

di Giuseppe Strazzi

Frequentando la poetessa Alda Merini, ho sempre la piacevole occasione di accostarmi allo spirito di una persona che dal dolore trova la forza espressiva di diffondere il dono di una umanità abitata dalla passione verso l’esistenza autentica.
Questo colloquio  (datato 2007, ndr) nella sua piccola casa milanese sui Navigli scaturisce dal desiderio di avere delle sue parole l’illuminazione che renda l’intelligenza aperta per superare il muro che spesso ci preclude l’orizzonte della ricerca di un’autentica vita: passione dell’umanità

Cara Alda Merini, nell’ultimo tuo libro, Il poema della Croce, sembra di cogliere l’approdo della redenzione dell’anima ad opera di Cristo. Da dove nasce la tua ricerca?
Non è una ricerca, ma la sorpresa di aver trovato una rivelazione. Io non ho mai cercato Cristo, cioè, come cattolica sì, ma non mi ritengo degna di una grazia particolare. Però Dio lo si può trovare, ci si rivela.

L’uomo di oggi vive nell’angoscia esistenziale. Quali sono le cause a tuo parere?
Secondo me la gran confusione. Poi una grande ignoranza che forse noi non avevamo perché studiavamo sul serio, poche ma buone notizie. Poi, ricchezza di benessere, la mancanza del senso del dovere che i ragazzi di oggi mi pare non abbiano.

Cosa significa per te vivere il vangelo?
Vangelo significa verità della vita che noi vediamo e sperimentiamo ogni giorno insieme alla malvagità dell’uomo…perché non si può negare che l’uomo sia anche malvagio, però è difficile perdonare, ma non è difficile comprendere perché il malvagio si comporta così.

Ai giovani la tua poesia quale messaggio vuole donare perché si formino una mente e un cuore fatti di responsabilità?
Io non ho voglia di fare l’educatore; mi sarebbe piaciuto insegnare e avere una laurea ai miei tempi. Io ho due tempi nella poesia: c’è la poesia erotica, passionale, la storia dei miei amori e la poesia sublime, che sublima il tutto che non è dovuta all’età ma al ritrovamento di una fede speciale, particolare e mia.

Perché, secondo te, oggi si legge quasi per niente la poesia?
Ma mi sembra che invece i ragazzi la cerchino molto. Io vedo molti ragazzi plaudenti quando mi vedono, forse perché parlo d’amore. Credo che molti identifichino l’amore con la felicità, il che non è la stessa cosa; a volte l’amore può essere passione e dolore. Alle volte l’amore lo si paga caro, però bisogna anche tollerare queste cose in quanto Gesù dice “molto sarà perdonato a chi molto ha amato”. L’essenziale in amore è dare e smettere di pretendere di ricevere.

Chiudendo, ti chiedo un breve verso poetico…
Mi vien voglia di ridere perché non è mio ma “son contenta di morire ma mi dispiace” perché l’anziano vorrebbe sempre vivere però capisce che anche lui è soggetto alla morte… Allora un verso potrebbe essere “morte benigna arrenditi alla mia sete di vita”.

strazzi merini poesia – MALPENSA24