VARESE – Turko Arsimekov, 35 anni, nato a Groznyj, in Italia come richiedente asilo, si nascondeva a Varese e quanto risulta dalle indagini che hanno portato al suo arresto l’altro ieri (immagine di repertorio), mercoledì 11 novembre, è stato una pedina fondamentale negli attentati terroristici di Vienna e la decapitazione del professore in Francia.
In Italia come richiedente asilo
Il 35enne è stato arrestato nella sua casa di Varese dagli uomini della Digos di Milano e dell’Antiterrorismo Esterno. Ora è chiuso in carcere per produzione di documenti falsi. Da Varese – si legge sul Corriere della Sera – gestiva una centrale di smistamento di passaporti e carte d’identità in tutta Europa. Ma soprattutto è sospettato di essere parte della cellula di terroristi ceceni e balcanici attiva in Austria e alla quale avrebbe fatto riferimento anche il 20enne austriaco- macedone Kujtim Fejzulai, autore della strage di Vienna del 2 novembre quando ha freddato 4 persone e ne ha ferite 23 prima di essere ucciso dalla polizia.
Gli attentati di Vienna e Parigi
Non solo, perché la cellula di ex combattenti dello Stato islamico rientrati in Europa come foreign fighter– prosegue il Corriere – potrebbe aver avuto legami anche con altri attentati. A cominciare – prosegue il Corriere – dall’uccisione del professore Samuel Paty decapitato a Parigi dal 18enne Abdoullakh Abuyezidvich Anzorov, nato in Russia da famiglia di origini cecene e in Francia con lo status di rifugiato.
Vendeva online documenti falsi: ceceno di 35 anni arrestato a Varese