Varese, falsi invalidi e medici compiacenti: maxi truffa all’Inps. Indagati in 39: inchiesta chiusa

VARESEFalsi invalidi, medici compiacenti e un Caf gestito da marito e moglie per incardinare le pratiche. E’ un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, nel caso specifico ai danni dell’Inps, quella ipotizzata dal procura di Varese che vede 39 persone indagate a vario titolo. Il pubblico ministero Lorenzo Dalla Palma, che ha coordinato l’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Varese, nei giorni scorsi ha depositato l’avviso di conclusione indagini a carico degli indagati.

Indagini chiuse

Indagati che hanno a disposizione 20 giorni per depositare memorie difensive o chiedere di essere interrogati. Scaduti i termini l’autorità giudiziaria potrà esercitare l’azione penale chiedendo il rinvio a giudizio.

Le accuse

I fatti contestati vanno dal 2015 al 2019. I presunti falsi invalidi sono in tutto 27: persone che percepivano l’assegno di invalidità senza averne titolo in quanto, stando all’autorità giudiziaria, invalidi non erano. I medici che, secondo l’accusa, erano compiacenti nel certificare le false invalidità sono in tutto 10. Professionisti stimati che rigettano ogni accusa dall’inizio dell’inchiesta.

Il vertice del sistema

Al vertice del sistema ipotizzato dalla procura di Varese c’erano però marito e moglie, lei ex funzionario pubblico, titolari di una sorta di Caf attraverso il quale le pratiche per ottenere gli assegni di invalidità venivano incardinate. Chiusa l’inchiesta l’autorità giudiziaria si prepara a chiedere il rinvio a giudizio indicando la via, nel caso, di quello che potrebbe essere un maxi processo.

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