Fa sparire 350mila euro dai conti di un’anziana: arrestato commercialista di Busto

busto arrestato commercialista

BUSTO ARSIZIO – Appropriazione indebita, autoriciclaggio e fatture false: sono queste le accuse contestate a Fabrizio Lepre, commercialista di Busto Arsizio, arrestato dalla guardia di finanza di Varese. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese, diretti dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un professionista già denunciato dai familiari di un’anziana deceduta nel febbraio 2017, in qualità di procuratore speciale della stessa, nonché a seguito della segnalazione effettuata dall’Ordine dei Dottori Commercialisti per abusivo esercizio della professione a carico dello stesso professionista.

busto lepre arrestato

Lepre, già protagonista di un servizio-denuncia da parte della trasmissione Tv Le Iene, infatti, nonostante fosse soggetto ad un provvedimento di sospensione dall’esercizio della professione di commercialista, ha di fatto continuato a svolgere la sua attività lavorativa nel periodo novembre 2017- luglio 2018.

«L’operazione odierna testimonia ancora una volta l’attenzione che la Guardia di Finanza ripone nella tutela dell’economia legale in cui operano i cittadini e dell’interesse pubblico al corretto esercizio dell’attività professionale», sottolinea il generale Crescenzo Sciaraffa, comandante provinciale della guardia di finanza varesina.

Anziana raggirata: bottino 357mila euro

Dalle attività d’indagine svolte dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Busto Arsizio è emerso che il commercialista arrestato oggi, venerdì 31 dicembre, nel periodo dal giugno 2015 al gennaio 2018, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, abusando delle certificate condizioni di deficit psichico dell’ottantaquattrenne, ha indotto la vittima a sottoscrivere una procura generale in suo favore. L’analisi delle operazioni bancarie effettuata dalle Fiamme Gialle ha evidenziato che l’indagato, in qualità di procuratore generale dell’anziana, attraverso prelievi in contanti, emissione di assegni e disinvestimenti, eseguiti anche successivamente al decesso della stessa, si è appropriato di disponibilità finanziarie per un importo complessivo pari a 357mila euro. I proventi illeciti così ottenuti dal professionista sono stati reimpiegati dallo stesso nella costituzione di un’attività imprenditoriale di consulenza nel settore delle tecnologie informatiche, nella stipula di due polizze vita a lui intestate e nell’acquisto di monete antiche di elevato valore.

Il lavaggio del denaro sporco

Per mascherare e rendere difficoltosa l’identificazione della provenienza illecita del denaro derivante dalle appropriazioni indebite, il commercialista bustocco lo ha investito in attività economiche regolari schermandosi dietro società di fatto sotto il suo controllo. In tal modo riusciva a ripulire i capitali provenienti dalle sue condotte delittuose.

Giro di fatture false

Inoltre, secondo l’approccio di trasversalità ai contesti penali, amministrativi e tributari delle investigazioni, nel corso delle indagini sono emerse ulteriori fattispecie di reato relative all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, attuate dal medesimo indagato in concorso con un’altra persona.

Sulla base delle evidenze investigative raccolte, l’autorità giudiziaria di Busto Arsizio ha emesso una misura cautelare in carcere nei confronti del professionista e un provvedimento di sequestro preventivo, nella forma per equivalente, in relazione al profitto del reato, per un ammontare di 85mila euro.

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