Ultimo cenone, poi il “Bacco” chiude per sempre. Portò a Busto l’aperitivo a buffet

BUSTO ARSIZIO – Il cenone di San Silvestro si fa, nonostante le molte disdette, ma poi il “Bacco Tabacco e Venere” di via Lonate «chiude per sempre». Dopo 21 anni di storia, e dopo aver fatto la storia importando a Busto il “rito” milanese dell’aperitivo a buffet, uno dei locali più noti della città abbassa la saracinesca. «Molto a malincuore» rivela Isa Fossa, che con il marito Gianluigi Tonetti è stata in tutto questo periodo dietro la barra del bar. «Lasciamo all’apice del successo, dopo esserci rialzati alla grande in seguito all’emergenza della pandemia». Alla base della scelta ci sono motivi di salute, che hanno reso sempre più gravoso portare avanti un impegno che richiede grandi sacrifici. «Ma abbiamo dimostrato che se si lavora bene, anche in questo settore sempre più difficile, si possono avere delle grandi soddisfazioni».

L’ultimo Cenone

«Non sappiamo contare le migliaia di persone che hanno varcato quella porta, hanno mangiato, bevuto, riso, ballato e sono andate via – il post di congedo di Isa Fossa – non pensiamo a ciò che lasciamo ma semmai abbiamo lasciato qualcosa di buono. Non spetta a noi il giudizio, il Bacco chiude e dissolve il suo tempo. Spero sia stato un buon porto per le vite di molti, ci piace pensare di aver portato gioia e personalmente di essere stata una buona padrona di casa, ci ho messo solo e sempre il cuore». Dopo l’ultimo Cenone di San Silvestro, che «ha registrato trenta disdette ma si farà in sicurezza e per una questione di correttezza», il brindisi al nuovo anno segnerà la fine di un’epoca in via Lonate Pozzolo 49. «Certificare la chiusura dal notaio è stato come firmare per un divorzio – ammette la titolare Isa Fossa – sono stata male, sono stati 21 anni della nostra vita. Spiace soprattutto perché ci eravamo risollevati alla grande, ma l’impegno ormai è diventato troppo gravoso».

Una storia lunga 21 anni

Isa Fossa e Gianluigi Tonetti all’inizio dell’avventura del “Bacco”

Era il 16 aprile del 2000 quando il “Bacco” apre i battenti: «un sogno» che si avvera per Isa e Gian, che già lavorava nel mondo della gastronomia. «Fin dal primo giorno è stato un successo assoluto, non ci aspettavamo che la vita ci sarebbe così cambiata in un attimo – racconta Isa Fossa – senza ombra di dubbio e smentite siamo stati i primi a portare a Busto Arsizio la moda milanese dell’aperitivo a buffet, oltre ai meravigliosi taglieri che abbiamo sempre proposto, ottimi da gustare, bellissimi da vedere. Arrivavano da ogni dove per testarne la qualità». Un vero marchio di fabbrica del “Bacco”, che in pochi anni diventa un punto di riferimento della vita serale e notturna della città. Tanto da passare, nel giro di cinque anni, da poco più di 50 coperti a oltre 200, tra l’interno e l’esterno, dove la piscina rappresenta un tocco in più per le feste. Dal 2015, complice qualche problema di salute di Gian, nella cucina di via Lonate è arrivata la loro figlia Martina Halley, che si è sacrificata facendo il doppio lavoro (di giorno fa la pastry chef e cake designer) e portando «fantasia, creatività, motivazione, professionalità». Poi la pandemia ha rivoluzionato anche le abitudini del “Bacco”: non più i buffet, spazzati via dalle restrizioni, ma l’aperitivo gourmet. «A fatica abbiamo ricominciato da zero, ma ciò che negli anni abbiamo seminato ha dato i suoi frutti – rivela Isa – non ci aspettavamo tanto riscontro, il “Bacco” è tornato a splendere oggi come un grande campione. Lasciamo all’apice di questo successo. Purtroppo grandi problemi di salute ci hanno portato ad una scelta inevitabile, ma consapevoli che è arrivato il momento di dire stop».

La “carezza” dell’assessore

Un saluto affettuoso al “Bacco Tabacco e Venere” e ai suoi titolari arriva dalla vicesindaco e assessore allo sviluppo economico Manuela Maffioli: «L’imminente chiusura di un locale storico come il “Bacco” non può che colpire e dispiacermi, come Bustocca, prima ancora che come assessore al commercio. So che è stata una scelta sofferta, per quanto ponderata, di cui ero stata, a suo tempo, messa a parte. Confidavo solo in un momento più lontano. Staccarsi da una parte così importante anche della propria vita non è mai indolore, per quanto, esattamente come nella vita, in questo caso l’anima proseguirà grazie alle grandi capacità di Halley Tonetti. Auguro a lei e a voi due il meglio».

A Busto il commercio è vivo: 2021 con il segno “più”. Maffioli: «Ora lo sviluppo»

busto arsizio Bacco Tabacco e Venere – MALPENSA24