A Busto il commercio è vivo: 2021 con il segno “più”. Maffioli: «Ora lo sviluppo»

BUSTO ARSIZIO – Commercio a Busto, più aperture che chiusure anche nel 2021. Lo certificano i dati del Suap, lo sportello unico delle attività produttive, presentati a palazzo Gilardoni dalla vicesindaco e assessore allo sviluppo economico Manuela Maffioli. Il saldo positivo tra nuove attività e cessazioni, a fine anno, è di 44, che porta ad un totale di 2.916 esercizi commerciali attivi sul territorio comunale. Un po’ meno rispetto al 2020, quando erano state 57 le aperture in più rispetto alle chiusure, ma un ulteriore conferma di un trend che mostra come il tessuto commerciale cittadino abbia sostanzialmente retto ai due anni di pandemia. «Dalla fase di supporto, che l’amministrazione ha garantito sotto varie forme in questo periodo di emergenza sanitaria, ora possiamo guardare al futuro con ottimismo per riprendere una fase progettuale improntata allo sviluppo» la lettura che ne dà l’assessore Maffioli.

I numeri

I dati 2021 del Suap

In tutte le tipologie le nuove aperture superano le cessazioni, con una quota significativa di subentri. Tra i nuovi negozi di vicinato non alimentari continua a recitare la parte del leone l’abbigliamento, con 8 aperture su 33, seguito dai settori elettronica e telefonia (4), arredamento e articoli per la casa (3), e auto, motocicli e cicli (3). A trainare in particolare il saldo positivo è l’e-commerce, con 50 nuovi esercizi, fid cui 24 sviluppati in aggiunta alla vendita tradizionale. «Non è magia ma il risultato di una serie di componenti – la spiegazione dei numeri da parte dell’assessore Maffioli – in primis la capacità dei nostri commercianti di guidare le loro attività in un momento difficile, ma anche un sistema città in grado di accompagnare il commercio con un’amministrazione che riconosce in modo trasversale la strategicità della tenuta del settore e un sistema di associazionismo di rappresentanza che fa sinergia. Busto non ha pagato come altre città il calo del turismo ma chi viene da fuori nei nostri negozi trova qualità, varietà e professionalità».

Le prospettive per il futuro

Dati che per il neo-consigliere delegato al commercio di vicinato Paolo Geminiani mostrano un tessuto «vivo e attivo, con tante nuove attività, pur venendo da un momento crisi. La prospettiva che si apre per Busto, una volta che sarà superata la pandemia, sarà lo splendore a livello commerciale. Nel frattempo la città è stata resa più bella e attraente». Un trend positivo che per le associazioni dei commercianti è confermato anche dal «bilancio positivo del Natale» registrato per ora solo in termini di percezione, come sottolineato dal presidente di Ascom Rudy Collini. «Busto è il cuore del commercio storico – ricorda la vicepresidente del comitato commercianti centro cittadino Sarah Leoni – qui si trova professionalità, tradizione e innovazione. Speriamo di mantenere questo trend nonostante una  situazione pandemica critica».

Busto, anche nel 2021 più aperture che chiusure di negozi. Traina l’e-commerce

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