Gavirate è città: la festa in un auditorium strapieno. Alberio: «Ciliegina sulla torta»

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Il prefetto Pasquariello e il sindaco Alberio con il decreto di Gavirate città

GAVIRATEUna festa con chi ha scritto pagine importanti della storia del comune ma anche con chi vive la realtà quotidiana di un centro di quasi 10mila abitanti che ora può fregiarsi del titolo onorifico di “Città”. Gavirate ha celebrato questa sera, venerdì 26 aprile, l’importante riconoscimento, con la partecipatissima cerimonia di consegna del decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (nel video qui sotto i diversi momenti ufficiali). «La ciliegina sulla torta del mandato che sta per finire», ha sottolineato il sindaco Silvana Alberio che saluta tra un mese.


La festa per Gavirate

Il momento di celebrazione si è svolto presso l’Auditorium comunale di via Fermi, che prossimamente prenderà proprio il nome di “Città di Gavirate”, pieno dai posti a sedere fino a tante persone rimaste in piedi sulle gradinate. Presenti oltre al primo cittadino in carica anche i suoi predecessori: Romano Oldrini, Gianangelo Bravo, Giovanni Alberio, Felice Paronelli (nella foto sotto). Quindi tra le autorità il prefetto Salvatore Pasquariello, il presidente della Provincia Marco Magrini, i vertici delle forze dell’ordine, il vicario episcopale don Franco Gallivanone, il senatore Antonio Tomassini, il presidente del Parco del Campo dei Fiori Giuseppe Barra e tanti sindaci.


Nuovo gonfalone e nuova fascia

Insieme al titolo di città per Gavirate c’è anche un nuovo gonfalone, che rispetto al vecchio tra le principali novità ha una corona dorata e turrita, al posto della corona d’argento merlata, come ha spiegato il giornalista Gianfranco Giuliani che ha condotto la cerimonia. Quindi la fascia tricolore aggiornata con il titolo di “Città di Gavirate” al posto di Comune. A consegnarla al sindaco il prefetto Pasquariello, dopo il momento ufficiale della firma dell’accettazione del decreto giunto da Roma. Ad aprire la serata erano state le note della banda cittadina, mentre un violino ha suonato “Il Canto degli Italiani”, con il pubblico che ha partecipato cantando a gran voce. I bambini della scuola materna hanno invece intonato l’inno del comune “Gavirate sei bella, Gavirate sei cara”. Quindi da parte di Luigi Barion il dono di un quadro di Alfio Paolo Graziani. E per l’occasione è stato anche realizzato un libro sulla storia di Gavirate.

Il vecchio gonfalone di Gavirate a sinistra e il nuovo a destra

Il saluto del sindaco uscente

Quello di stasera è anche uno dei momenti (insieme al prossimo consiglio comunale di martedì 30 aprile) che chiudono simbolicamente l’avventura da sindaco di Silvana Alberio, a poco più di un mese dal termine del secondo mandato alla guida del Comune di Gavirate. Per lei, che non si ricandiderà alle prossime amministrative, è dunque un’occasione per stilare un bilancio degli ultimi 10 anni, a partire proprio dalla fine. «Questo riconoscimento se lo meritano tutti miei predecessori, i consiglieri comunali, tutte le associazioni che hanno sempre operato in paese e se lo meritano i nostri cittadini. Ho iniziato il mandato da sindaco di un paese e lo concludo da sindaco di una città». Quindi lo sguardo a quanto fatto. «Ho portato un punto di vista diverso che è quello femminile: Gavirate non aveva mai avuto un sindaco donna. Il bilancio è positivo, devo dire che in questi anni non mi sono fatta mancare niente per tutte le cose che sono successe, ma ho avuto una squadra coesa sia nel primo che nel secondo mandato».

Il prefetto consegna la nuova fascia al sindaco Alberio

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