Varese, il festival Tra Sacro e Sacro Monte ha vinto la sfida con l’emergenza

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VARESE – Oltre le difficoltà imposte dell’emergenza Covid. L’undicesima edizione del Festival Tra Sacro e Sacro Monte si è chiusa con un bilancio lusinghiero: 6 serate con la formula del doppio concerto e oltre mille persone che hanno partecipato alla rassegna nel pieno rispetto delle norme sanitarie e che hanno garantito, a ogni appuntamento, il sold out. Numeri importanti, che fanno del Festival un’istituzione nell’ambito culturale varesino. Soprattutto a fronte delle grandi difficoltà superate per rompere il lungo digiuno imposto lockdown.

Grande chiusura

La speranza di Charles Péguy raccontata sulla Terrazza del Mosè da tre splendide artiste varesine come Francesca Lombardi Mazzulli, Francesca Porrini ed Elena Rivoltini, nell’ultimo appuntamento di Tra Sacro e Sacro Monte riassume il senso e l’essenza dell’undicesima edizione.

L’edizione 2020 del Festival è stata una sfida sotto tutti i punti di vista. Innanzitutto Tra Sacro e Sacro Monte ha sancito la riapertura degli eventi con il pubblico, ma anche il ritorno a una normalità purtroppo non ancora del tutto completa. E gli organizzatori, per renderla possibile, hanno dovuto anche ripensare l’intero progetto, senza tradire i pilastri culturali che fin dall’inizio hanno contraddistinto il Festival.

Tante prime volte

È stata una edizione di prime volte. Per la prima volta con la registrazione obbligatoria, ma anche con la formula di serate con doppio spettacolo, per permettere a un maggior numero di spettatori di applaudire nuove produzioni legate al territorio. Nuova anche la scelta di puntare sugli artisti del territorio: per i cinque giovedì di luglio si sono esibiti dalla Terrazza del Mosè Giancarlo Ratti e Sarah Collu, Alice Pavan, Angela Dematté, Antonello Cassinotti e Dario Villa, Francesca Lombardi Mazzulli, Francesca Porrini ed Elena Rivoltini.

Sfida vinta

«La sfida è stata vinta – ha spiegato il direttore artistico Andrea Chiodi – Abbiamo però avuto la conferma che il festival si pone davvero, ormai, come uno dei momenti culturali di maggior prestigio della Città giardino, con all’attivo uno storico importante tra presenze, artisti coinvolti e produzioni realizzate». Tra Sacro e Sacro Monte è una rassegna teatrale che negli anni è diventata anche motore economico per il borgo di Santa Maria del Monte e ha acceso i riflettori sullo straordinario gioiello e patrimonio dell’Unesco del territorio varesino.

Il festival, promosso e sostenuto dall’associazione Tra Sacro e Sacromonte, ha avuto come sostenitori la Fondazione Paolo VI, il Comune di Varese, la Fondazione Comunitaria del Varesotto, Camera di Commercio di Varese e vari sponsor privati.

«E così, come da dieci anni a questa parte, la letteratura, la poesia e il teatro ci hanno aiutato. Abbiamo voluto – continua Chiodi – per questa edizione, dopo anni in cui i più grandi artisti della prosa sono saliti al Sacro Monte, essere un luogo di ripartenza e speranza anche per artisti e compagnie del territorio, affinché potessero con noi far ripartire la grande impresa culturale che da secoli rende il nostro Paese unico e soprattutto nutre il nostro cuore, la nostra mente e la nostra speranza. In questa undicesima edizione  abbiamo dato spazio ad artisti che lavorano sul territorio rimasti  fermi, come tutti, per più di tre mesi».

E così ancora una volta Tra Sacro e Sacro Monte ha portato gli spettatori, grazie al lavoro del direttore artistico Andrea Chiodi e della direttrice di produzione Giuditta Lombardi, a confrontarsi con testi cardine del pensiero e della cultura antica e moderna. Con uno sguardo però ancora più attento agli artisti locali ponendosi per questa undicesima edizione come una vera istituzione culturale della città che cerca di lavorare per il bene comune del territorio e per la sua crescita artistica.

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