Varese, in Provincia se ne va la dirigente indagata nella Mensa dei poveri

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VARESE – Villa Recalcati perde un dirigente. E la quadra della posizioni apicali dell’ente, trovata con grande fatica poco più di un anno fa, va di nuovo a carte quarantotto. A sfilarsi da un domino dirigenziale fatto di pochissime tessere e in precario equilibrio è stata Monica Brambilla, la dirigente del Comune di Busto che quasi un anno fa Emanuele Antonelli volle fortemente portare anche in Provincia. Per affidarle l’intero mega settore tecnico.

La Brambilla lascia la dirigenza

La decisione di lasciare l’incarico pare sia maturata qualche giorno fa: sicuramente dopo mercoledì 27 maggio, quando Brambilla ha inviato (in qualità di dirigente) una mail ai dipendenti e poco prima che emergesse il suo coinvolgimento giudiziario ufficiale (sabato 30 maggio) nell’inchiesta Mensa dei Poveri, che ora, con l’avviso di chiusura delle indagine la vede anche indagata.

Le malelingue dicono che Monica Brambilla abbia lasciato il ruolo in Provincia proprio per via dell’onda giudiziaria di ritorno che la vede coinvolta. Ma chi nelle scorse settimane ha avuto modo di scambiare qualche parola con la dirigente racconta di una scelta totalmente sganciata dall’inchiesta. Pare, infatti, che da qualche settimana Brambilla avesse manifestato l’intenzione di non proseguire con l’incarico a Villa Recalcati: troppo gravoso reggere la dirigenza di settori strategici all’interno di due enti di grandi dimensioni come la Provincia e Palazzo Gilardoni a Busto.

Nomine e pasticci

Al di là di quale sia il vero motivo, anche nella maggioranza di centrodestra, granitica solo nel tenere le bocche cucite per non sollevare (al momento) polveroni, c’è chi pone qualche dubbio sulla bontà della scelta che a suo tempo fece il presidente Emanuele Antonelli. E che alla luce dei fatti si è dimostrata essere una pezza su una falla che ora torna ad aprirsi. Sia per il fatto che con l’addio della Brambilla, tutto il settore è ricaduto sulle spalle di Rosella Barneschi, sia perché quel posto ora potrebbe rimanere vacante a lungo. Almeno finché non sarà espletato il concorso del Comune di Varese, dal cui esito dovrebbe “saltar fuori” un dirigente per piazza della Libertà. “Programmazione a spanne e senza la benché minima lungimiranza”, si lascia andare qualcuno vicino allo stesso presidente.

Non va infatti dimenticato che, al tempo delle nomine dirigenziali, Antonelli sollevò la rabbia del sindaco di Sumirago Mauro Croci, poiché di fatto gli soffiò l’unica dirigente comunale: Rosella Barneschi. Chiamata in provincia per ricoprire un ruolo nel settore economico finanziario e che ora, a sorpresa, si ritrova sul groppone il peso degli uffici tecnici.

E a Busto?

Insomma Monica Brambilla resta alla guida dell’Urbanistica a Palazzo Gilardoni. Anche se nel pomeriggio di oggi, martedì 2 giugno, negli ambienti politici cittadini è schizzata la voce delle sue dimissioni. Smentite da più parti. Certo è che resta da capire quale sarà il suo futuro professionale a Palazzo Gilardoni, dove sono in molti, vista la sua vicenda giudiziaria, a chiedere una riorganizzazione che contempli il suo spostamento dal delicato settore dell’Urbanistica. Anche sulla scorta dell’immediato simile provvedimento assunto a Gallarate dal sindaco Andrea Cassani per la sua parigrado Marta Cundari, a cui è stato assegnato un altro incarico.

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