Varese, maltrattamenti al nido: maestra a processo. Mamme testimoniano in aula

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VARESE – E’ accusata di maltrattamenti l’ex insegnante 35enne di un asilo nido di Cantello comparsa oggi, martedì 17 maggio, davanti al collegio del Tribunale di Varese. Oggi l’istruttoria dibattimentale è entrata nel vivo con i primi testi ascoltati in aula. Le parti civili sono in tutto 13.

Sono 13 le parti civili

I fatti contestati risalgono ad un periodo compreso tra il 2018 e il 2020 quando le indagini dei carabinieri del nucleo operativo di Varese, pur non sfociando in misure di custodia a carico dell’ex maestra, portarono la 35enne a cessare la propria attività di educatrice. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, oggi sostenuta in aula dal pubblico ministero Giulia Floris, i bambini venivano strattonato, messi in castigo nello stanzino buoi dove venivano ritirate le stoviglie. Ai piccoli, di età compresa tra i 2 e i 3 anni, veniva infilato il cibo in bocca a forza se rifiutavano di mangiare.

La stanza buia

Maltrattamenti che le intercettazioni ambientali e i video registrati dalle telecamere nascoste posizionate dai militari avrebbero documentato come testimoniato in aula oggi dalle due mamme ascoltate dal collegio. L’inchiesta è partita proprio da una mamma attenta alla quale il cambiamento del figlio non è sfuggito. Il bimbo sembrava sempre spaventato, si scusava per ogni minima cosa e aveva iniziato a farsi la pipì a letto. La mamma ha voluto vederci chiaro ed è andata sino in fondo: ritirando il bimbo dal nido (il piccolo le diceva con non poteva rivelarle un segreto) e rivolgendosi agli uomini dell’Arma.

La dignità delle famiglie

I genitori dei piccoli hanno sempre mostrato una dignità esemplare. Chiedendo solo di «accertare la situazione e, in seguito, dopo l’eccellente lavoro di carabinieri e procura, nonostante il dolore che le immagini di quei video hanno suscitato in loro, di affidarsi alla macchina della giustizia. Senza mai andare sopra le righe. Dimostreremo che quei comportamenti erano inopportuni per garantire giustizia a tutti questi genitori», spiega l’avvocato Anna Maria Brusa che assiste cinque delle parti civili. Per contro l’avvocato Massimo Tatti, difensore dell’ex educatrice, rigetta l’accusa di maltrattamenti parlando invece di metodi educativi. L’udienza è stata aggiornata al 13 settembre.

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