Finte scuole, “pacchi” online e una “truffa dell’amore” da 18mila euro: sei denunce

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VARESE – Continua senza sosta l’attività di contrasto alle truffe da parte della Polizia di Stato. Nella giornata di ieri, giovedì 3 giugno, grazie anche al lavoro sinergico tra i diversi uffici della provincia di Varese, sono state denunciate ben sei persone, cinque uomini e una donna, ritenuti responsabili del reato di truffa.

Finti siti di e-commerce a Busto e Luino

L’adescamento delle vittime si è concretizzato, come spesso purtroppo accade, in quasi tutti i fatti accertati, tramite i canali web, luogo dove sempre più frequentemente i cittadini vengono raggirati da falsi siti o false proposte commerciali. Gli agenti del commissariato di Busto Arsizio hanno denunciato un uomo di origine salernitana che dopo essersi fatto versare 186 euro dalla vittima quale acconto per l’acquisto di un cellulare tramite un falso sito di e-commerce è sparito nel nulla senza mai ovviamente consegnare lo smartphone.
Simile il caso scoperto dagli Agenti del Settore di Polizia di Frontiera di Luino, in cui è stato un negoziante di Germignana ad essere finito nella rete di un truffatore, un uomo di origini pugliesi, individuato e denunciato dai poliziotti. Nello specifico, il venditore, dopo aver spedito un primo casco protettivo per bici, acquistato per un centinaio di euro dal truffatore tramite apposito sito web e-commerce, ha provveduto a spedire a quest’ultimo, a seguito di un reclamo per oggetto non corrispondente alla descrizione, un secondo casco protettivo in cambio del reso. Purtroppo per il commerciante, invece del reso al suo indirizzo è arrivato solo un fusto di detersivo.

La “Truffa dell’Amore” ad Arcisate

La Polizia Postale di Varese ha poi denunciato altre due persone, una donna di Genova e un nigeriano, risultati intestatari di alcuni conti correnti dove un’anziana signora di Arcisate aveva versato somme di denaro per un importo complessivo di euro 18mila, poiché vittima della cosiddetta “Truffa dell’Amore”: una tecnica di truffa attualissima, tramite la quale il truffatore, mediante l’utilizzo dei social network, manifestando finte situazioni di difficoltà economiche e/o problemi di salute, induce la vittima a versare denaro nei propri conti facendo leva sulla fragilità e la bontà d’animo di quest’ultima.

Il “pacco” delle scuole online a Gallarate

Sempre nella giornata di ieri, gli uomini del Commissariato di Gallarate, hanno denunciato l’intestatario del conto corrente dove un apprendista carrozziere di Gallarate aveva versato la somma di 500 euro a titolo di acconto per la frequenza di un corso professionalizzante, riuscendo, inoltre, a smascherare una fitta rete di false scuole professionali online gestite da un gruppo di truffatori originari di Taranto. Il portale delle false scuole professionali è stato duplicato fraudolentemente sulla falsa riga del sito ufficiale della “Scuola Radio Elettra”, ma grazie alla denuncia sporta dalla vittima ed alle attività di indagine svolte dal Commissariato di Gallarate, è stato possibile puntare i riflettori sull’intera faccenda.

Il ritocchino al chilometraggio a Varese

Da ultimo, i poliziotti della polizia stradale di Varese hanno denunciato un commerciante di automobili di questa provincia, risultato poi senza sede commerciale, per aver venduto un’automobile nel 2017 con il valore del conta chilometri manomesso. Nella fattispecie, è stato recentemente accertato dagli Agenti che il contachilometri era stato scalato di 130mila chilometri.
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