Virus letale per il commercio. A Gallarate è crisi per Scarpe&Scarpe

Gallarate crisi scarpe&scarpe

GALLARATE – Difficoltà trascinate da tempo che si sono trasformate in crisi profonda con l’emergenza sanitaria. Scarpe&Scarpe, nota catena che opera nei settori calzature, pelletteria e abbigliamento sportivo e casual, rischia di essere la prima vittima illustre del Coronavirus nell’ambito della grande distribuzione. La società ha richiesto il concordato preventivo: tremano gli oltre 1.700 dipendenti. Tra loro anche quelli del punto vendita di viale Milano a Gallarate, chiuso dallo scorso 8 marzo. Il rischio è quello di non riaprire più. Sul territorio Scarpe&Scarpe è presente anche a Vanzaghello, Castelletto Ticino e Venegono Inferiore.

Il Covid ha accelerato la crisi

La gravissima situazione di emergenza sanitaria nazionale e internazionale ha messo in ginocchio tutta la distribuzione commerciale italiana, con particolare riferimento al comparto “non food” di cui fa parte anche Scarpe&Scarpe.Già dalla fine del mese di febbraio si sono registrate flessioni negl’ingressi dei punti vendita e un deciso calo delle vendite nell’ordine dell’80%. La chiusura dei 154 negozi Scarpe&Scarpe in tutta Italia a partire dall’8 marzo, e pertanto l’azzeramento degli ingressi da parte dei clienti, ha inevitabilmente portato ad un conseguente azzeramento del fatturato e dei flussi di cassa.

Attività sospesa

A seguito delle misure governative volte a contenere la crisi epidemiologica da Covid-19, l’attività di impresa esercitata da Scarpe&Scarpe è attualmente sospesa, con conseguente temporanea chiusura di tutti i 154 punti vendita, in cui sono impiegati oltre 1.700 dipendenti. Grazie alla collaborazione con le rappresentanze sindacali Cgil, Cisl e Uil, i dipendenti potranno beneficiare degli ammortizzatori sociali previsti dal decreto “Cura Italia” che la società ha prontamente attivato.

Concordato in bianco

In considerazione dello scenario, e del perdurare della gravità dell’emergenza, è sorta la necessità di mettere in sicurezza l’azienda con l’unico scopo di progettare un piano di rilancio industriale al fine di garantire la prosecuzione dell’attività e le prospettive di lavoro. A tale proposito è stata presentata istanza di concordato “in bianco” al Tribunale di Torino ed il ricorso è stato pubblicato nel registro delle imprese il 6 aprile scorso. L’azienda sta già lavorando con un team di consulenti e professionisti al fine di presentare un piano industriale e finanziario che consenta di salvaguardare la continuità aziendale nell’interesse dei creditori e delle maestranze impiegate.

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