«A Gallarate faremo una casa per chi non ce l’ha». In mille per il voto alla Madonna

gallarate madonna campagna voto

GALLARATE – «In questi mesi di chiusura e paura abbiamo riscoperto l’importanza della casa. Ecco perché ci impegniamo a dare una dimora notturna per chi si trova in una situazione di emergenza». È questa la promessa fatta dai gallaratesi oggi, sabato 12 settembre, con il voto al Santuario di Madonna in campagna.

Una casa per chi è in difficoltà

Le dieci parrocchie della città si sono riunite nella messa solenne, presieduta dal vicario generale della diocesi di Milano, Franco Agnesi. E hanno promesso di realizzare una casa per chi non ce l’ha, che verrà finanziata con le offerte dei fedeli. Sarà dedicata a sant’Eurosia, martire a sedici anni e compatrona della città.  La nuova struttura accoglierà tra gli otto i dieci ospiti.

gallarate madonna campagna voto

Più di mille per il voto

La celebrazione spirituale rappresenta il culmine di una serie di eventi durati tutta la settimana, compresa la visita dell’arcivescovo Mario Delpini questa mattina alle 7. Alla messa hanno partecipato anche il prevosto di Gallarate, don Riccardo Festa e il sindaco Andrea Cassani. Un’affluenza inaspettata, con più di 1000 persone, che hanno occupato le sedie disposte lungo via Milano. E molti sono rimasti in piedi.

Come la peste del Seicento

Si tratta di una  ricorrenza quanto mai attuale. Proprio come nel 1630, quando i gallaratesi avevano fatto un voto alla Madonna per chiedere la grazia dalla peste, così oggi, sabato 12 settembre, la città ripete il rito. «È stata proprio una parrocchiana di Madonna in Campagna a suggerirmi di fare questo voto», racconta don Riccardo Festa. «Un aneddoto – commenta Monsignor Agnesi nella predica – che sottolinea l’importanza delle tradizioni. Nascono nella semplicità di una domanda ascoltata. E questo porta a un sogno che a sua volta può avere dei risultati concreti».

I giovani ci hanno salvati

Il voto infatti vuole permettere alle persone che in questa situazione di emergenza non hanno un posto dove andare di trovare un luogo di ristoro. «Chiediamo la salvezza – dice Agnesi – ma forse ci siamo già salvati, perché sono venuti alla luce valori che ci hanno resi migliori. E un grazie sincero lo dobbiamo ai nostri giovani. Avrebbero potuto lasciarci soli, ma non l’hanno fatto».
L’edificio nel quale si troverà la casa per i poveri, ancora non noto, verrà riqualificato grazie al lascito testamentario di un fedele. Ma serviranno volontari ed educatori perché l’obiettivo è rimanere aperti dalle 18 alle 8. Per quanto riguarda le cifre, la comunità pastorale fa sapere che bisognerà raccogliere 40 mila euro per tre anni.

Gallarate, don Festa: «Una casa per i poveri smuoverà un ordine sociale pigro»

gallarate madonna campagna voto – MALPENSA24