GALLARATE – «Sarà l’occasione per crescere tutti insieme». Lo ha ripetuto due volte oggi, 25 luglio, monsignor Riccardo Festa durante la messa solenne per San Cristoforo, patrono di Gallarate. Come aveva già annunciato in contrada del brodo durante i festeggiamenti della Madonna del Carmelo, la comunità cristiana cittadina il prossimo 12 settembre farà un voto, costruendo «una casa per chi non ce l’ha». Questa mattina durante l’omelia ha spiegato i dettagli.
Un’opera di carità
La carità, ha detto il prevosto, va oltre l’opera buona. «Per la relazione che si stabilisce con chi prendiamo in carico, perché sappiamo quando iniziamo ma non sappiamo quando finiremo, perché non possiamo conoscere se il peso che ci prendiamo sulle spalle crescerà e di quanto. La carità entra nelle relazioni e le smuove». E la nuova casa per i poveri che realizzerà la chiesa di Gallarate servirà proprio a questo, «a smuovere un ordine sociale pigro e abitudinario. Il 12 settembre ci impegneremo in un voto che si concretizzerà in un atto di carità».
La casa per i poveri
Finanziata esclusivamente con le offerte dei fedeli, sarà una casa per ospitalità d’emergenza che accoglierà un numero compreso tra otto e dieci ospiti. Verrà dedicata a Sant’Eurosia, martire per la fede a sedici anni e compatrona della città. La localizzazione ancora non è nota, ma è certo che verranno riqualificati degli immobili di proprietà grazie a un lascito. Il mantenimento verrà garantito da donazioni e raccolta fondi tramite eventi.
L’offerta dei ceri
Alla messa erano presenti le autorità militari e civili, tra cui ovviamente il sindaco Andrea Cassani che ha rinnovato l’offerta dei ceri da parte dell’amministrazione comunale, portati all’altare subito dopo l’omelia. Al termine della funzione, fuori dalla basilica il primo cittadino ha commentato positivamente l’annuncio del voto: «E’sicuramente un bel gesto che il popolo cristiano fa nei confronti delle persone bisognose della città più in difficoltà».