A Malpensa la mostra di Vera Pravda con arazzi in plastica riciclata. «Green is gold»

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MALPENSA – La plastica dei passeggeri che percorrono distrattamente i corridoi dell’aeroporto di Malpensa. E’ questa le preziosa materia prima che l’artista Vera Pravda ha deciso di utilizzare per la creazione di una serie originale di arazzi che verranno esposti al Terminal 1 dello scalo della brughiera.

L’aeroporto diventa una galleria d’arte

Si chiama Green is gold la mostra di arazzi a doratura realizzati da Vera Pravda con la plastica donata dalla gente di passaggio durante azioni artistiche pubbliche, e che sarà in mostra per i prossimi mesi al Terminal 1 dell’aeroporto. Una location d’eccezione che ha già dimostrato interesse al tema del “green”. Infatti lo scalo milanese ospita opere realizzate con materiali plastici di riciclo per sensibilizzare i passeggeri in partenza per destinazioni lontane.

La consapevolezza è la chiave del cambiamento

Vera Pravda si inserisce in questo percorso proponendo per la prima volta degli arazzi, per lanciare ai passeggeri un messaggio importante che coinvolge tutti nell’impegno sempre più urgente per la sostenibilità e per la salvaguardia del pianeta. L’obiettivo è rendere tutti più consapevoli del problema ambientale rappresentato dalla plastica appunto. Un materiale che utilizziamo ogni giorno spesso senza rendercene conto, dagli involucri delle caramelle, al packaging delle riviste, agli imballaggi alimentari. Confezioni che dureranno per decenni, superando centinaia di volte il ciclo di vita del prodotto, in un corto circuito non necessario. Per poter creare un vero cambiamento positivo è necessario avere cittadini più consapevoli e informati.

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La plastica che prende il sopravvento

Gli arazzi della serie “Green is gold”, realizzati in un progetto di lungo periodo, partito nel 2019 e tutt’ora attivo, sono visibili al pubblico per i prossimi mesi nello scalo milanese e sono un segno tangibile dell’impegno che da più di un decennio l’artista profonde attraverso le sue opere nella difesa dell’ambiente e nella lotta contro la pervasività della plastica nel quotidiano di ciascuno di noi.

Le opere, infatti, sono realizzate con l’antica tecnica della doratura e campeggiano su tappeti composti da centinaia di involucri di materiali plastici, rappresentativi dei consumi in cui ognuno di noi si può facilmente riconoscere. I messaggi sono positivi e costruttivi, e invitano con gentilezza a partecipare al cambiamento.

«Ciò che chiamiamo “carta” è spesso plastica», sostiene l’artista. «Ho chiesto alle persone di regalarmi la plastica che avevano con sé, in borsa, nelle tasche. La loro prima risposta è stata “Non ne ho”, ma a un esame più attento, spesso tornavano indietro, lasciandomi la plastica che non si erano resi conto di avere. Aumentare la consapevolezza è il primo passo per costruire un mondo migliore», conclude.

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