A Natale non si esce dal comune. Bianchi (Lega): «Dpcm razzista contro il Nord»

VARESEA Natale, Santo Stefano e Capodanno non ci si potrà spostare dal proprio comune di residenza, mentre dal 21 dicembre al 6 gennaio, giorno dell’Epifania, saranno vietati gli spostamenti tra regioni, sempre fatti salvi quelli motivati da comprovate esigenze di salute, lavoro e urgenza. Lo ha deciso il governo, che ha licenziato il nuovo Dpcm che “blinda” le festività natalizie, che verrà firmato in serata dal premier Giuseppe Conte, atteso ancora una volta in diretta Tv per presentare il provvedimento. «È razzista – tuona il deputato leghista Matteo Bianchi – consente il cenone della vigilia, che è una tradizione del Sud, e vieta il pranzo di Natale, tipico del Nord».

«Dpcm razzista e comunista»

Sui divieti di spostamento stanno piovendo forti critiche da più parti. Nello stesso governo ci sarebbero state molte resistenze rispetto alla rigidità del Dpcm, soprattutto sul fronte dei “ricongiungimenti” familiari per le giornate di Natale e Capodanno. Il deputato varesino della Lega Matteo Bianchi parla apertamente di «razzismo e comunismo», di cui il decreto sarebbe «infarcito». Perché, da un lato, punisce la «tradizione settentrionale del pranzo» di Natale, ma “salva” quella meridionale del cenone della Vigilia. E, dall’altro, crea «un nuovo “muro di Berlino” tra piccoli comuni»: ci si potrà spostare «tra due quartieri di Roma ma non tra Gazzada e Morazzone».

Il post di Bianchi

Fermo restando la gravità della situazione sanitaria e la necessità di mantenere alta l’attenzione (bisogna sempre premetterlo per evitare che ad ogni critica per mancanza di buon senso del Governo, si venga tacciati di negazionismo), questo decreto è palesemente infarcito di razzismo e comunismo:

  • razzismo perché limitando gli spostamenti a partire dal 25 dicembre, consenti il cenone della vigilia di Natale e non il pranzo di Natale: come tutti sappiamo la tradizione settentrionale è incentrata sul pranzo e non sul cenone;
  • comunismo perché creano un nuovo muro di Berlino tra i piccoli comuni: non ha senso attuare le stesse misure attuate a Roma, anche tra Morazzone e Gazzada. Puoi andare dalla Garbatella a Trastevere facendo 7 chilometri e attraversando zone da 2 milioni di residenti, ma non puoi fare 500 metri attraversando il nulla per andare nel piccolo comune a fianco perché trovi il muro.

Poi ci dicono che il paese deve rimanere unito…

Il presidente Fontana: “Dpcm lunare”

«Leggere un Decreto Legge a sorpresa che impedirà, il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, lo spostamento dei cittadini fra Comuni della stessa regione anche solo per andare a visitare genitori e figli, mentre si discute di un Dpcm che non ha recepito nessuna delle indicazioni offerte dalle Regioni, è un fatto “lunare”; in perfetta contraddizione con le dichiarazioni sulla leale collaborazione fra Stato e Regioni». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Bene ha fatto la Conferenza delle Regioni – ha concluso Fontana – ad assumere una posizione di forte critica verso contenuti e metodo imposti dal Governo con un decreto legge notturno che impedisce di dare alcun parere su un Dpcm contraddittorio e non modificabile”.

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