Accam, domani si decide il presidente. In corsa Angelo Bellora e Giovanni Ciceri

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BUSTO ARSIZIO – O l’ex sindaco di Cardano al Campo Angelo Bellora oppure Giovanni Ciceri, che nel recente passato è già stato consigliere del cda. Sono questi i due nomi sul tavolo per completare il consiglio di amministrazione della società che gestisce il termovalorizzatore di Borsano e che domani, martedì 4 giugno, verranno portati nell’assemblea dei soci. E siccome due membri dell’attuale consiglio hanno già dato la disponibilità a continuare, ma non quella ad assumere la carica di presidente, è quasi scontato che il nome che verrà indicato domani prenderà anche in mano il vertice del cda.

Garantire la continuità operativa

Il primo obiettivo dei soci di Accam è quella di far ripartire il consiglio di amministrazione che, come è ormai noto, è stato decimato dall’inchiesta sulle mazzette. Consiglio di amministrazione che sarà a tre. Manca quindi un membro da nominare. E i Comuni soci lo faranno nell’assemblea di domani, convocata per le 17 proprio nella sede dell’inceneritore. Una volta individuato chi tra Bellora e Ciceri diventerà il terzo consigliere, i tre dovranno stabilire la presidenza. Che dovrebbe essere un passaggio formale. Nel senso che i due membri che hanno dato la disponibilità, hanno però già declinato la volontà di diventare presidenti. Il secondo punto che verrà poi dibattuto è l’individuazione del membro del Collegio sindacale che andrà a prendere il posto del presidente dimissionario Gianfranco Sommaruga. Passaggio che potrebbe anche non concretizzarsi nella riunione di domani.

In Regione

Nel frattempo il Movimento Cinque stelle, con una breve nota fa sapere che, sempre domani, il Consiglio regionale della Lombardia discuterà una mozione dei grillini, nella quale si chiede la dismissione anticipata dell’impianto d’incenerimento dei rifiuti Accam di Busto Arsizio. Mozione che porta come prima firma quella del consigliere regionale Roberto Cenci e nella quale si«impegna la giunta regionale a “fare chiarezza”, “in particolare dopo i recenti avvenimenti che hanno portato agli arresti di alcuni dei vertici della società, la presidente Laura Bordonaro e l’amministratore Alberto Bilardo, nonché alle dimissioni dell’intero cda e al coinvolgimento nelle vicende giudiziarie di esponenti politici a capo dei Comuni soci, e a promuovere la dismissione anticipata, rispetto al 2027, dell’impianto, a garanzia della sicurezza dei cittadini e dell’ambiente e per evitare eventuali sprechi di denari pubblici».

Cenci dichiara: «L’impianto è obsoleto e non è più efficiente. Economicamente si osserva un aumento delle uscite non accompagnato da un incremento degli introiti. Posticipare la chiusura al 2027 non ha nessun senso, in Lombardia la percentuale di raccolta differenziata è in costante aumento. Gli arresti nel consiglio di amministrazione e tra politici a capo di Comuni soci hanno minato la fiducia dei cittadini che meritano totale chiarezza e trasparenza sulla gestione dell’impianto. In ogni caso l’inceneritore va dismesso a garanzia della sicurezza e dell’ambiente. Il futuro è della raccolta differenziata e dell’economia circolare».

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