Accam, bilancio 2019 approvato. Un passo verso la Newco, che nascerà a fine giugno

BUSTO ARSIZIO – L’assemblea dei soci di Accam ha votato il bilancio 2019 della società che gestisce l’inceneritore di Borsano. Con il Sì del 70% dei comuni votanti (che rappresentano il 55% delle quote), si è finalmente chiusa la lunga e controversa querelle sui conti del 2019. Decisivi il voto favorevole di Busto Arsizio e di Legnano (accompagnato però da una dichiarazione critica del sindaco Lorenzo Radice), i due comuni che si stanno impegnando con le rispettive partecipate Agesp e Amga a dare il via alla Newco con Cap Holding. Tra i comuni più “pesanti” invece Gallarate non ha partecipato al voto e Parabiago si è astenuta, mentre il fronte del “no” ha ancora una volta ribadito la propria contrarietà.

Un passo verso il salvataggio

Il bilancio 2019 ha chiuso con un “rosso” di circa 870mila euro, determinato dalla scelta del CdA di svalutare il credito da circa 900mila euro di una vecchia causa per il riconoscimento degli incentivi del GSE. Senza questo atto, l’esercizio «avrebbe chiuso con un modesto utile», come ha spiegato il presidente di Accam Angelo Bellora, «e in linea con le previsioni del piano industriale revisionato» dopo il caso Mensa dei Poveri. Il via libera dell’assemblea rappresenta un passaggio obbligato nel percorso che conduce alla Newco che dovrà rilevare da Accam la gestione dell’inceneritore. Per poter mettere in pratica il piano di ristrutturazione e salvataggio di Accam, che prevede la cessione di ramo d’azienda alla nuova società costituita da Agesp, Amga e Cap, è infatti necessario che Accam abbia tutti i bilanci approvati. Presto toccherà anche ai conti del 2020, che verranno portati in assemblea entro la fine di giugno «anche per dimostrare di essere tornati nella normalità degli adempimenti di legge, dopo un anno a zoppicare» ammette il presidente Bellora, riferendosi al fatto che il termine per la chiusura degli esercizi è slittato al 30 giugno per l’emergenza Covid.

I distinguo

Non è mancata qualche scintilla in assemblea. I distinguo sono arrivati in particolare dal comune di Legnano, che nella sua dichiarazione di voto non ha risparmiato le critiche alla gestione e ha messo in chiaro che il Sì al bilancio 2019 non presuppone la rinuncia alla possibilità di avviare azioni di responsabilità nei confronti del consiglio di amministrazione e del collegio dei revisori, e da Parabiago, che pure era stata tra i fautori dell’operazione di salvataggio, ma che stavolta si è smarcata con un voto di astensione. Non cambia linea invece Gallarate, che aveva già tenuto un atteggiamento critico nell’ultima assemblea e che ha scelto di non partecipare alla votazione.

La strada verso la Newco

Eppure il percorso che porterà alla Newco ormai è segnato, e solo pochi giorni fa è stato firmato il preliminare per l’affitto di ramo d’azienda di Accam alla nuova società che dovrebbe essere costituita il prossimo 30 giugno. Ora il contratto dovrà passare dalle assemblee di Agesp (convocata venerdì 21 maggio), Amga e Cap Holding (che entrerà fin da subito a pieno titolo con una quota di circa il 33%). Una volta fatta “nascere” la Newco, Accam affitterà il ramo d’azienda dell’inceneritore e presenterà in Tribunale il piano di ristrutturazione del debito, omologato il quale scatteranno la cessione alla Newco e la liquidazione di Accam. «C’è del rimpianto per una storia cinquantennale che va verso la fine, ma c’è anche una continuità e un orizzonte non solo temporale ma anche industriale ben più ampio – sottolinea il presidente Angelo Bellora – in un modo o nell’altro stiamo lasciando qualcosa di significativo al territorio».

L’Amministrazione di Legnano presenta la società che prenderà il posto di Accam

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