Addio a Fredmano Spairani, vittima del coronavirus. Realizzò l’addestratore S-211

spairani aeronautica coronavirus siai

GALLARATE – Sarà tumulata domani, mercoledì 18 marzo, la salma di Fredmano Spairani, 92 anni, scomparso lunedì in Valle Seriana, vittima di una crisi respiratoria causata dal coronavirus. Spairani, già direttore della Siai-Marchetti e “padre” dell’addestratore S-211 poi in dotazione alle Aeronautiche militari di molti Paesi, si era trasferito da tempo nella bergamasca, benché originario di una località in provincia di Pavia e, per anni, residente a Gallarate, dove vive il figlio Luciano, già al vertice della multiutily Amsc e presidente del Coro Divertimento Vocale.

spairani a aeronautica coronavirus siai
Fredmano Spairani

Direttore del reparto corse Ducati

Fredmano Spairani abitava nei pressi di Clusone, dove il coronavirus ha purtroppo colpito con maggiore virulenza. Ricoverato in ospedale a Lovere, non ha risposto alle cure.
Passato per il Pignone di Firenze, subito dopo gli studi universitari, Spairani approdò alla Ducati, diventando direttore sportivo del reparto corse. Con i piloti Bruno Spaggiari, Paul Smart e Phil Read, ottenne i più importanti successi.

Le Frecce Tricolori

Quindi all’Agusta di Cascina Costa, dove ebbe modo di lavorare in Iran per il governo dello Scià. Spairani arrivò poi alla Siai-Marchetti, imponendo subito la sua grande esperienza, sorretta da una straordinaria energia operativa. L’addestratore S-211, sviluppato in team, rimane la sua più importante realizzazione. A partire dal 1997 il progetto e lo sviluppo del velivolo passarono ad Aermacchi, in seguito all’acquisizione della SIAI da parte di quest’ultima. Nel 2005, con leggeri aggiornamenti, l’S.211 ha assunto la denominazione M-311 e in seguito ad ulteriori modifiche, nel 2012, fu ridesignato M-345. Proprio l’M-345 è stato indicato a fine 2013 quale successore dell’Aermacchi MB-339, sia come addestratore basico/intermedio per l’Aeronautica Militare, sia quale velivolo delle Frecce Tricolori.

Carrette del cielo

Terminata l’esperienza nelle aziende aeronautice della Provincia con le Ali, Spairani divenne presidente del Registro aeronautico italiano, che ristrutturò in previsione delle cosiddetta deregulation del trasporto aereo. Un’esperienza nuova, anche se nello stesso settore. Fece scalpore, in occasione di un incidente aereo, la sua definizione di “carrette del cielo”, velivoli poco sicuri contro i quali si battè a lungo. Fece inoltre parte del Consiglio di amministrazione dell’Enac.
Nelle librerie specializzate si possono trovare suoi volumi sui modelli di organizzazione aziendale. I più famosi: Bassa produttività, lavorare di più e Etica e management, il potere contro il successo. Insomma, una lunga e straordinaria carriera di manager aeronautico tra i più importanti.

La benedizione del feretro e la sua sepoltura avverrà a Mezzana Corti, una frazione del comune pavese di Cava Manara, nella cappella di famiglia.

spairani aeronautica coronavirus siai – MALPENSA24