Legnano, 4 decessi nella RSA Sant’Erasmo. Lettera aperta della direzione generale

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LEGNANO – Sono quattro i decessi fra gli ospiti della RSA Sant’Erasmo di Legnano dall’inizio dell’emergenza a oggi, martedì 17 marzo. Ne dà notizia la direzione generale della stessa casa di riposo in una lettera ai familiari degli ospiti ricoverati, pubblicata sul sito della Fondazione che gestisce la struttura. «Non abbiamo dati certi sulla diffusione del contagio – si legge nella lettera – considerato che, purtroppo, la strategia scelta dall’ATS è stata quella di NON fare tamponi. Non siamo pertanto in grado di affermare con certezza quanti siano gli ospiti “positivi” e quanti siano gli operatori contagiati».

«Nessuna certezza sul numero dei contagiati»

Degli ospiti deceduti, solo uno ha fatto il tampone (in ospedale) ed era risultato positivo. Un’altra ricoverata, invece, è morta verosimilmente per cause non correlate al virus. Nel terzo e quarto caso gli ospiti, nei giorni precedenti il decesso, avevano manifestato febbre alta. «In questa situazione – scrive la direzione generale –, considerata l’assenza di tamponi effettuati sulle due persone, ci asteniamo però dal fare ogni ipotesi su cause o possibili concause». Alle ore 10.00 di oggi gli ospiti con febbre sopra i 37,5 gradi erano 6 (di cui 2 sopra i 38). La temperatura viene misurata almeno due volte al giorno.

«Malati con febbre alta prontamente isolati»

«Dal giorno in cui l’ospedale ha rimandato in RSA un ospite positivo – prosegue la lettera – abbiamo scelto di fare il possibile per gestire i pazienti con le nostre forze. Inviamo pertanto in Pronto Soccorso solo gli ospiti che, per curarsi, necessitano di tecnologie e strumentazioni non disponibili nella nostra RSA.  Abbiamo inoltre disposto che i malati con febbre alta vengano opportunamente isolati e stiamo anche impedendo contatti fra gli ospiti dei vari reparti. Mascherine, camici, guanti sono a disposizione di tutto il personale. Le scorte però cominciano a scarseggiare a causa dell’assenza di rifornimenti, ma per il momento nessun operatore è privo dei necessari dispositivi. Se un ospite accusa sintomi o risulta malato il famigliare viene subito informato e aggiornato dal medico e/o dall’infermiere; se invece è in buone condizioni di salute saranno le animatrici a chiamare i famigliari rassicurandoli sulle condizioni dei loro congiunti».

Emergenza nell’emergenza, le assenze fra gli operatori

Per quanto riguarda gli operatori, a fine febbraio, nelle ore immediatamente seguenti la diffusione della notizia che una operatrice era positiva al tampone, «abbiamo registrato un picco delle malattie del personale ASA e infermieri. Ad alcuni di essi è stato effettuato il tampone che in qualche caso ha dato esito positivo. Le numerose assenze del personale hanno causato grosse difficoltà per la gestione del servizio, ma abbiamo sopperito sia grazie all’impegno di molti colleghi (doppi turni, straordinari …), sia attraverso il reperimento di nuovo personale sostitutivo».

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