Aggressione Busto: «Dipendenti anagrafe vanno protetti». CSA pronta allo sciopero

BUSTO ARSIZIO – «Quello che è successo è inaccettabile. Ora la politica si deve assumere le sue responsabilità e deve tutelare i dipendenti comunali». Ad affermarlo, in riferimento all’aggressione di ieri, 17 maggio, ai danni di un funzionario degli uffici demografici di via Fratelli d’Italia, è Angiolino Liguori, sindacalista del CSA, una delle sigle più rappresentative a palazzo Gilardoni. «Bisogna intervenire con forza – la richiesta accorata – siamo arrivati all’aggressione fisica, non solo verbale. Serve la protezione del dipendente, all’anagrafe ci vuole una una guardia giurata o un agente di polizia locale, per impedire che si ripetano episodi del genere».

«La misura è colma»

angiolino liguori csa bustoLa vicenda ha scosso il personale del comune. Liguori non usa mezzi termini: «Mi sono rotto le scatole. All’anagrafe, alla luce di quello che sta succedendo, ci vuole una persona deputata alla sicurezza dei dipendenti, perché non si possono aggredire dipendenti che hanno dato tutto ciò che c’era da dare. Ma è inaccettabile anche tutto quello che scrive l’utenza nei confronti dei dipendenti dell’anagrafe, che pure sono sempre stati presenti anche nei peggiori momenti a fare front office». Il riferimento è a certe frasi che appaiono sui social. E allora l’appello del sindacalista è alla politica, che «deve assumersi le proprie responsabilità e intervenire con forza» per invertire questo trend. Anche perché «l’organizzazione dei servizi è prerogativa del dirigente, che riceve le direttive dalla giunta. Il dipendente è solo un esecutore d’ordini, non c’entra niente rispetto alle questioni organizzative. Io credo che non ci siano colpe, ma se la gente non lo sa e non s’è resa conto della situazione della pandemia, ci vuole qualcuno che lo dica e intervenga. La diplomazia non basta più».

Riunione urgente

Per affrontare la questione, le organizzazioni sindacali hanno deciso di confrontarsi oggi pomeriggio, alle 14, in una riunione urgente convocata per prendere posizione. Liguori anticipa la sua: «Chi c’è c’è. Ma se qui non si mettono a posto le cose, arriverò a chiedere lo stato di agitazione, e di conseguenza lo sciopero».

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