Tumore al seno, Albizzate riparte dalla prevenzione: «Un lavoro di squadra»

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ALBIZZATE – «La prevenzione al tumore al seno ha forza solo se è comunitaria». Sono le parole di Eugenio Porfido, direttore generale Asst Valle Olona, fra le figure di spicco che ieri sera, 20 luglio, sono intervenute per presentare i tre open day senologici gratuiti organizzati ad Albizzate. Un momento di condivisione per far fronte a numeri preoccupanti: su 54mila nuovi casi registrati ogni anno, oltre mille sono nella provincia di Varese, che rimane la zona più colpita d’Italia. E con un numero sempre crescente di donne giovani.
«La lotta contro questa malattia ha il suo punto di forza nella prevenzione», ha esordito Adele Patrini, presidente dell’associazione Caos e prossima a ricevere la Rosa Camuna da Regione Lombardia. A lei il compito di mediare gli interventi della serata, che hanno visto medici e istituzioni seduti al tavolo della sala consiliare insieme al sindaco Mirko Zorzo e al suo vice Eliana Brusa. «Sensibilizzare sulla prevenzione è il modo giusto per ottenere risultati positivi, lo dimostra l’alta percentuale di guarigione delle donne che si ammalano, ovvero il 95%», ha aggiunto Patrini. Fra le tappe fondamentali per affrontare al meglio questo percorso, anche l’esercizio di solidarietà che mette in relazione medici e pazienti.

Un lavoro di squadra

Dopo i mesi difficili dell’emergenza Covid e i tragici fatti che di recente hanno colpito Albizzate, ora si prova a dare un segno di ripresa, partendo proprio dalla prevenzione oncologica. I tre open day, hanno ricevuto un riscontro molto positivo, con 108 adesioni nel giro di 24 ore. Sono frutto di un lavoro sinergico, nato dalla collaborazione del Comune con la Pro Loco, le associazioni Caos, Avis-Aido e la Asst-Valle Olona. Fra i presenti all’incontro, Emanuele Monti, presidente della commissione Sanità e Politiche Sociali Regione Lombardia, che ha sottolineato: «In Italia dovremmo investire più risorse nella prevenzione: troppo spesso viene sottovalutata, nonostante abbia un ruolo centrale nella lotta contro il cancro». E in questa direzione si andrebbe a incentivare anche il lavoro di squadra, perché «la prevenzione ha forza solo se è comunitaria», come ha sottolineato Eugenio Porfido. Della stessa opinione il vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, Francesca Brianza, impegnata nella genetica oncologica e nell’oncofertilità per aiutare le giovani donne a diventare madri dopo il tumore al seno, che ha aggiunto: «È fondamentale la presenza di tutti nelle situazioni di malattia».

Solidali con un unico obiettivo

Se il lavoro di squadra è un esercizio indispensabile, non meno rilevante è il fattore solidarietà, parte integrante del lavoro svolto in ambito sanitario. «Non basta saper fare il proprio mestiere da un punto di vista tecnico, è necessario che il medico instauri un rapporto con il malato. Bisogna sapersi confrontare», ha specificato Stefano Bracelli, direttore del dipartimento oncologico Asst Valle Olona. È intervenuto poi il direttore del dipartimento chirurgico Angelo Benevento, che spiega come le Breast Unit includano più specialisti per raggiungere un unico obiettivo: «Il  centro di senologia è un’attività polidisciplinare: ci sono chirurghi, oncologi e radiologi, ma anche psicologi e fisiatri.  E così le associazioni, sempre disponibili per coinvolgere e supportare». Molti i ringraziamenti ai professionisti, tra cui Rosalba Antronaco, «un’eccellenza nel campo della radiologia», ha specificato Benevento.

Albizzate contro il tumore al seno: 3 serate di open day gratuiti

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