Emergenza affitti, sono più di 300 le richieste di aiuto al Comune di Gallarate

Covid emergenza affitti gallarate

GALLARATE – La propria attività commerciale chiusa per tre mesi, la cassa integrazione che non arriva, la ripresa che non decolla, il conto corrente sempre più in rosso. Sono tanti i motivi che possono aver spinto 320 famiglie di Gallarate a chiedere aiuto al Comune per pagare l’affitto di casa, facendo richiesta per usufruire dei fondi messi a disposizione dall’amministrazione lo scorso aprile.

Più di 300 richieste

Più di 300 richieste per una città da 55mila abitanti sono un numero considerevole che può avere una doppia lettura. Una positiva, ovvero la semplicità nel presentare la domanda: spesso accedere agli aiuti pubblici è una gimcana burocratica che scoraggerebbe chiunque, mentre a Gallarate per usufruire di questo e delle altre forme di sostegno messe a disposizione per il post-Covid con il “Piano a tutto gas” non è per nulla complicato. Il risvolto negativo sta proprio nel numero assoluto di richieste che dimostra le difficoltà economiche di tante famiglie, iniziate con il lockdown e destinate a durare ancora a lungo.

Fino a 1500 euro

Con il doppio hashtag #lacasanonsitocca e #noirestiamoagalla, il sindaco Andrea Cassani aveva annunciato ad aprile il bando sostegno affitti che prevedeva un sostegno dal Comune per quattro mensilità o comunque fino a un massimo di 1.500 euro. Scaduto lo scorso 3 aprile, hanno partecipato in 320. Dal Comune fanno sapere che quasi tutte le domande sono state accolte. Per ottenere il contributo aveva criterio preferenziale chi rientrava in una di queste condizioni: perdita del posto di lavoro, consistente riduzione dell’orario di lavoro (almeno 30%), mancato rinnovo dei contratti a termine, cessazione di attività libero-professionali, malattia grave, decesso di un componente del nucleo familiare.

Gallarate, boom di richieste per gli aiuti post Covid alle famiglie

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