Alitalia, Flai chiede un incontro con il Ministero: «Più investimenti a Malpensa»

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MALPENSA – Fallimento di Alitalia, investimenti, supporto ai lavoratori e handlers corretti. L’associazione sindacale Flai trasporti e servizi chiede un incontro con il Ministero dei Trasporti per discutere degli pressanti problemi degli scali milanesi, in particolare quello di Malpensa.

Addio Malpensa?

Da anni ormai si parla di Alitalia, una compagnia fallimentare che con la crisi causata dal Covid ha visto la propria situazione peggiorare nuovamente. Si tratta, però, del primo vettore in termini di volume di attività gestito da Aiport Handling. Tuttavia, il 1 ottobre la compagnia ha deciso di lasciare lo scalo di Malpensa annullando i collegamenti con il principale aeroporto del nord Italia e ad oggi la maggioranza dei lavoratori di Airport Handling non è più rientrata al lavoro con l’ applicazione di una cassa integrazione invasiva. 

Una situazione che i sindacati di Flai trasporti e servizi vogliono denunciare e quindi si appellano al Ministero dei Trasporti al quale chiedono un incontro per trovare delle soluzioni al problema. Il nostro obiettivo – dicono – è che Alitalia torni a volare sullo scalo di Malpensa e che Airport Handling torni ad operare per Alitalia su entrambi gli scali. In particolare su Linate, sulla cui ripartenza ci sono non solo le incognite del virus ma soprattutto quelle del contratto con Alitalia stessa che, su questo scalo, possiede il 65 % degli slot».

Obblighi per Alitalia

E proprio sugli slot arriva un altro monito dei sindacati. «Alitalia da anni mantiene slot che non utilizza, impedendo l’ingresso di nuovi vettori: potenziali clienti delle società di Handling. Questi posti “cristallizzati” hanno costituito una garanzia per la compagnia di bandiera, ma rischiano di mettere a repentaglio i lavoratori stessi. Quindi chiediamo di obbligare la nuova Alitalia al rilascio dei propri slot».

Rilancio degli handlers

La necessità è quella di rilanciare i servizi di Handling, che negli ultimi anni hanno subito un dumping sociale senza precedenti. «A causa delle tariffe a ribasso, applicate dalle società nel tentativo di aggiudicarsi gli appalti, ci sono state penalizzazioni nell’occupazione, nelle retribuzioni, e soprattutto negli standard di sicurezza. Bisogna quindi restringere il numero delle società di Handling nei singoli aeroporti, in modo da ridurre la concorrenza sleale».

I sindacalisti concludono poi chiedendo risposte concrete e chiare al Ministero per capire quale sia il disegno strategico sulla compagnia e su Malpensa. «Milano non deve, e non può essere collocata all’ultimo posto all’interno della scala delle priorità dell’agenda politica del governo. I due aeroporti, Malpensa e Linate, costituiscono un riferimento importantissimo non solo per la Regione Lombardia ma per rimettere in moto l’intero paese».

Visione per la Lombardia

Da qui la richiesta al Ministero dei Trasporti di supportare la Regione stessa, promuovendo l’intero settore del trasporto aereo con un aumento degli investimenti, garanzie per i lavoratori più fragili e nuove politiche commerciali, «senza mai dimenticare l’elevata professionalità dei dipendenti aeroportuali lombardi che rappresentano un punto di eccellenza dal quale ripartire».

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