L’INCORNATA – Gran colpo Napoli, ma Ancelotti e De Laurentiis dureranno?

Ancelotti de laurentis

Davvero strana coppia Carlo Ancelotti e Aurelio De Laurentiis. Vederli fianco a fianco nella foto che di fatto ha annunciato il matrimonio calcistico tra i due fa uno strano effetto. Quando circolavano un paio di settimane fa queste voci le avevo bollate erroneamente e rapidamente come “bufalazze” del momento. E invece il Napoli ha messo a segno un colpaccio, di quelli pesanti che potrebbero cambiare il volto di una stagione. Con Carlo Ancelotti alla guida, il Napoli acquista appeal internazionale, carisma, serenità e grande competenza. Oltre a una buona dose di mentalità vincente ovviamente. Finalmente non si piangerà più per gli arbitraggi. Dureranno? Ecco, questo è il vero dilemma. La prima domanda che mi sono posto quando ho appreso la notizia del colpaccio del Napoli è stata estemporanea. Perchè De Laurentis dovrebbe garantire una campagna acquisti faraonica ad Ancelotti non avendo offerto, evidentemente, le stesse garanzie di “grandeur” al “maestro” Sarri? Perchè non offrirgli le stesse garanzie economiche e contrattuali? Dopotutto stiamo parlando di un allenatore, Sarri, che ha plasmato una squadra dandole brillantezza, forgiando una macchina apparentemente poco accattivante in una fuoriserie scintillante. Tanti giocatori (la lista è lunghissima) sono diventati grandiosi grazie alle meraviglie del sistema “sarriano”. Non hanno vinto solo perché di fronte si sono ritrovati una Juve stratosferica, ma in tre anni due secondi posti e un terzo posto rappresentano qualcosa di cui andare fieri. E’ curiosa anche la scelta di Ancelotti, suggestiva, ma poco logica con il proprio passato, anche recente, trionfale. Passare dal Milan dei fenomeni, dal Chelsea di Abramovich, dal Psg del Califfato, dal Real Madrid e dal Bayern, al Napoli è un percorso poco in linea con le sue idee. Aveva allenato squadre top per storia e blasone o per prospettive e invece ora ha raccolto una sfida inusuale per le sue ultime abitudini: vincere in una piazza che nella propria storia ha vinto due scudetti, ormai datati. Una squadra competitiva in una piazza passionale e importante, ma non blasonata e neppure leader nel proprio campionato. Il miglior gestore di uomini in Europa piomberà in uno spogliatoio nel quale, comunque, Sarri era amatissimo. Dovrà vincere, perché il bel gioco già l’hanno visto. Se l’idillio durerà si intuirà già nelle prossime settimane quando si parlerà dei colpi di mercato e allora saranno chiare le garanzie offerte dal presidente. Anche lui chiamato a fare un salto ulteriore di qualità dopo la scelta del nuovo allenatore.

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