Angera torna scuola. Molgora: «Ecco come capire se i vostri figli hanno il Covid»

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ANGERA – A dieci giorni dall’inizio della scuola, anche Angera si prepara a ripartire in totale sicurezza. Tra cantieri aperti – ormai prossimi alla conclusione – e ripristino dei servizi, il sindaco Alessandro Molgora rende noti i prossimi passi utili per accogliere di nuovo gli studenti nelle aule. Ma gli interventi strutturali sono inefficaci senza un’azione scrupolosa da parte delle famiglie che non devono in alcun modo portare in aula potenziali malati di Covid che potrebbero contagiare i loro compagni. Di fronte alla possibilità che semplici influenze autunnali possano mettere in allarme i genitori, il primo cittadino mette il camice da medico, dando qualche consiglio. Come capire se il proprio bambino ha il Covid? «Non bisogna allarmarsi se i figli hanno tosse o raffreddore, il primo sintomo è la febbre».

La sicurezza Covid

Il sindaco-dottore mette in chiaro fin da subito quali sono i sintomi Covid che possono allarmare i genitori. «Tosse, mal di gola o raffreddore non devono preoccupare, non vogliono dire nulla», specifica. «L’indizio che deve mettere in guardia è invece la febbre». In ogni caso, suggerisce Molgora, se alla temperatura alta si associano anche altri sintomi «come nausea, dissenteria e vomito, è bene avvisare il pediatra per fare le valutazioni del caso». Qualche consiglio anche per capire se i bambini rischiano di essere contagiati. «Un segnale precoce è la sensazione di perdita del gusto e dell’olfatto. Cosa che in un bambino può essere difficile da capire». Ma un metodo c’è. «Una prova è far assaporare, a occhi chiusi, acqua zuccherata o qualcosa di amaro, tipo la cicoria o il radicchio, e vedere la reazione dei bimbi. Amaro e dolce sono elementi che, se non vengono differenziati, possono far pensare al Covid».

Gli interventi sulle scuole

Nel frattempo, alle elementari proseguono gli interventi per unificare due piccole classi in un unico grande spazio. «Ora però si dovrà demolire anche un muro portante, e sarà necessaria un’operazione di supporto per evitare che si creino problemi: forse richiederà un po’ di tempo in più». Cantieri aperti anche alle scuole medie, dove «da quattro aule pensiamo di ricavarne una molto grande, abbattendo le pareti divisorie». L’obiettivo è garantire ovviamente la sicurezza di tutti gli studenti. Per questo motivo si è pensato anche di agire direttamente sulla mensa, che sarà attiva dal 23 settembre, e che in alcuni casi verrà adibita a classe per le attività didattiche. Nel frattempo proseguono lavori di carattere «più funzionale, per quando la situazione – si spera presto – tornerà alla normalità», aggiunge il sindaco. Il pranzo, per fare in modo che non si corrano rischi, verrà servito ai banchi di scuola, sia alle medie che alle elementari.

Riprendono anche i servizi

In tempo di Covid non si pensa solo ad abbattere muri. Tornano anche quei servizi che sono indispensabili per le famiglie, come il pre e il post scuola. O la possibilità di sfruttare lo scuolabus. «Garantiamo la ripresa di tutti i servizi», precisa il sindaco. E aggiunge: «Per il trasporto scolastico, già disponibile dal 14 settembre, ci sono ancora dei posti liberi. E anche se siamo fuori tempo massimo per fare domanda, le richieste verranno ancora prese in considerazione». Non solo, «dal 28 settembre sarà garantito anche il servizio pre-scuola, a partire dalle 7.30 del mattino. E sarà gratuito fino alla fine dell’anno», svela Molgora. Non senza qualche limite: «Per il momento possiamo assicurarlo solo ai bambini che si sono iscritti entro i termini. Per i fuori termine dobbiamo aspettare le direttive ministeriali per capire quanti alunni in più, rispetto a quelli che ci sono, è possibile accogliere». Lo stesso discorso, purtroppo, vale per il servizio post-scuola, che sarà comunque attivo dal 29 settembre.

 

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