AQUILOTTO DELLA VALLE DEL SEVESO: “Lazio grande, ma sfortunata”

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Teodor Nasi

Il rigore c’era. Se Lulic, il mio laziale preferito, avesse capito che Cancelo era in fuorigioco, non saremmo qui ad odiare la fortuna sfacciata di una squadretta di “fighette” alla Ronaldo.
Una Lazio sontuosa, che nel primo tempo sembrava Kenshiro quando faceva la mossa di Hokuto. Un tiro a segno, Juve umiliata, chiusa indietro, legata a un meschino catenaccio. Correa come Pelè, Luis Alberto al posto giusto, SMS che non frigna, ma gioca, squadra che funziona. Ritmi alti. Cuore biancoceleste oltre l’ostacolo. Juventus nel fango. Strakosha disoccupato. E poi “culo” di Bernardeschi e Lulic distratto. Capita. Viene in mente, per uno strano contrappasso, il titolo della Gazzetta quel piovoso 14 maggio a Perugia: bello, crudele, pulito.

Aquilotto Valle Seveso Malpensa 24