Aria condizionata in biblioteca a Busto? L’assessore “raffredda” la polemica

busto biblioteca caldo protesta
Aria condizionata in biblioteca soltanto in alcune sale. La protesta degli utenti

BUSTO ARSIZIO –  Fa caldo. Anche per chi studia e cerca luoghi che offrano l’aria condizionata. Come in biblioteca a Busto Arsizio, un posto deputato allo studio dove, appunto, ci sono spazi che usufruiscono di macchine per rinfrescare l’ambiente. Ma non per tutti, perché i locali non sono sufficientemente capienti e, soprattutto, non tutti hanno la stessa comodità, cioè non sono stati attrezzati per affrontare la canicola dei mesi estivi, sempre più diffusa per via dei cambiamenti climatici.

Così, in  biblioteca vige un regolamento che, in un certo senso, discrimina gli studenti: sala Monaco, quella di maggior prestigio anche perché ristrutturata di recente, al fresco; l’ala più vecchia dell’edificio, al caldo. Scontate le recriminazioni. Sì, perché la sala Monaco è riservata agli studenti dei licei e delle scuole superiori, gli altri spazi agli universitari.  “Che razza di regolamento è mai questo?” domanda irritata, rivolgendosi a Malpensa24, una utente che, frequentando una facoltà universitaria, si è vista negare sedia e scrittoio dal personale della “Gian Battista Roggia” in sala Monaco. Già, qual è la ratio di una simile disposizione?

busto biblioteca caldo protesta
Manuela Maffioli

Maffioli: risolveremo il problema

Manuela Maffioli, vice sindaco e assessore alla Cultura di Palazzo Gilardoni, non si sottrae alla risposta: “Abbiamo dovuto procedere in questo modo proprio per l’esiguità degli spazi a disposizione. Gli studenti delle scuole superiori sono in maggioranza rispetto agli altri. Devono affrontare la maturità e hanno giustamente bisogno di un luogo confortevole per i loro ripassi scolastici. Non c’è alcuna discriminazione, ci mancherebbe. Con Claudia Giussani, la direttrice della biblioteca, stiamo cercando una soluzione temporanea, in modo da soddisfare subito tutte le richieste. Comprendiamo il disagio, lo risolveremo”.

“Il problema – dice di rimando la studentessa universitaria – è che in sala Monaco, quando mi sono presentata, c’erano tutti i posti liberi. Ma mi hanno cacciata ugualmente. Non è così che si fa, specialmente se, guardando alle vicine Gallarate e Legnano, le situazioni delle rispettive biblioteche sono ben diverse: a tutti i giovani, universitari e no, viene garantito lo stesso trattamento”.

Stesso disagio all’Insubria

La sala Monaco conta diciannove postazioni. Poche? Tante? Probabilmente, anche a detta di chi la gestisce, insufficienti per soddisfare la domanda. Da Palazzo Gilardoni arrivano però rassicurazioni sul fatto che tra i prossimi interventi strutturali è previsto il condizionamento di tutta la struttura della biblioteca. I tempi non sono stati definiti, ma l’impegno c’è. Con un’ ultima osservazione critica da parte di colei che ha suscitato la questione: “Lasciata la biblioteca mi sono recata alla sede dell’Insubria, ai Molini Marzoli. Pensava che almeno lì, essendo una Università, ci fosse la possibilità di una stanza adeguata per studiare. Mi è stato risposto che le aule sono chiuse per Covid. Mi domando, ma Busto Arsizio è, oppure no, la sesta città della Lombardia o, invece, è rimasta ferma a cent’anni fa?”

busto biblioteca caldo protesta – MALPENSA24