Arresti nella polizia locale del Medio Verbano. Il teste: “Mai preso denaro”

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VARESE – Torna in aula in tribunale a Varese il processo all’ex capo della polizia locale del medio Verbano Ettore Bezzolato e dell’allora presidente del consorzio di polizia locale e sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin. Ballardin, è accusato di falso in atto pubblico e favoreggiamento nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità nella gestione dei bilanci del Consorzio di polizia locale del Medio Verbano, di cui era presidente.

I capi di imputazione

L’ex comandante del Consorzio che gestisce il servizio di polizia locale in alcuni Comuni del Varesotto, è invece accusato di peculato e falso in atto pubblico per aver fatto trovare nell’armadio di un ufficio la somma di 1.600 euro in contanti con l’obiettivo, secondo gli inquirenti, di coprire un ammanco di denaro dalle casse dell’ente. Bezzolato è accusato anche di essersi fatto pagare da privati per svolgere, come vigile, servizio di sicurezza durante alcune manifestazioni pubbliche. I fatti contestati vanno dal 2007 al 2014.

Mai preso denaro

Entrambi gli imputati, assistiti dagli avvocati Marco Mainetti (per Ballardin) e Fabio Margarini (per Bezzolato), da anni rigettano le accuse contestate nell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero varesino Massimo Politi. Oggi, martedì 18 gennaio, in aula è comparso quale teste Manuel Cinquarla, che nel 2015 assunse il ruolo di comandante della polizia locale del Medio Verbano dopo l’uscita di scena di Bezzolato. Cinquarla ha dichiarato di non aver mai “Rinvenuto alcuna busta contenente denaro”. E sul fronte dei pattugliamenti notturni e serali durante alcune manifestazione ha spiegato: “Ma ricevuto dazioni di denaro in queste occasioni”.