Asst Sette laghi: «Il Covid non ferma la vita». In un mese nascono 500 bambini

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VARESE – L’emergenza Covid non ferma la vita: sono 500 i bambini nati dal 1 ottobre a oggi, lunedì 16 novembre, nei punti nascita di Asst Sette Laghi di cui 362 all’ospedale Del Ponte a Varese, 75 a Cittiglio e 63 a Tradate, in linea con i dati dei mesi precedenti.

L’ospedale Del Ponte si conferma centro di riferimento territoriale e regionale per il percorso nascita, mentre i 2 punti nascita di Tradate e Cittiglio hanno già superato la soglia di 500 parti dall’inizio dell’anno, numero ritenuto adeguato per una corretta assistenza ostetrica e neonatale.

Sono 30 (6% del totale) invece i parti di donne Covid+ eseguiti al Del Ponte nello stesso periodo. Altre 5 donne positive sono state dimesse o sono tuttora ricoverate, ancora gravide. Dieci sono state ricoverate al Del Ponte dopo il parto avvenuto in altri ospedali lombardi perché risultate positive.

Massima attenzione

Da inizio ottobre l’aumento dei casi di Covid ha reso necessario un’ulteriore riorganizzazione, con creazione di un intero settore composto di camere di degenza, ambulatori per il primo intervento ostetrico-ginecologico e una sala travaglio-parto dedicati esclusivamente alla donne con infezione documentata o sospetta da SarsCov-2. In tal modo si è separata e preservata l’attività ostetrica e di sala parto per le donne non sospette o positive. Analogamente è accaduto per la gestione dei neonati.

E’ stato quindi necessario creare percorsi differenziati per le donne con infezione Covid o sintomatiche, quelle risultate negative al tampone naso-faringeo eseguito in tutti i ricoveri e quelle in attesa di conoscere l’esito del test. «Uno sforzo organizzativo notevole», ammette il professor Fabio Ghezzi, direttore della Rete integrata Materno-Infantile e dei Reparti di Ginecologia e Ostetricia di Asst Sette Laghi.

A fianco delle donne sole

Un impegno ancora più grande se si considera che l’attività di un punto nascita è prevalentemente non programmabile e che si registrano in media 8-9 parti al giorno. «Un ringraziamento speciale va dunque a tutti gli operatori, medici, ostetriche, infermiere e personale di supporto, che con ancora più impegno e passione, con un senso di responsabilità e sensibilità che va ben oltre il dover svolgere il proprio lavoro, hanno permesso alle donne ricoverate di vivere al meglio questo momento così difficile. Con il loro impegno incessante e silenzioso non solo garantiscono il buon funzionamento del reparto, ma riescono a dare supporto anche a quelle donne che a causa dei protocolli Covid devono affrontare il parto e la degenza successiva in solitudine, non potendo ricevere visite», aggiunge Ghezzi.

Mamme e piccoli contagiati

Lo stato di salute delle neomamme positive al Covid è generalmente buono: si tratta per lo più di soggetti asintomatici o con sintomi lievi che non necessitano di ossigenoterapia né tantomeno di terapia intensiva. Anche i neonati stanno tutti bene e non sono positivi. Solo in due casi, 2 nati prematuri all’ottavo mese, è stato necessario ricorrere alla terapia intensiva, ma ora sia le mamme che i loro piccoli stanno bene.

«Anche l’ospedale Del Ponte si è riorganizzato per far fronte all’emergenza Covid senza trascurare le altre patologie», spiega Massimo Agosti, direttore del Dipartimento Donna e Bambino di ASST Sette Laghi e della Neonatologia e Pediatria. «Noi dobbiamo continuare ad assicurare a tutte le nostre pazienti, ai neonati e ai bambini, le cure appropriate perché i rischi di una gravidanza non sorvegliata possono essere dannosi per la salute delle donne e dei loro futuri figli. Abbiamo dunque organizzato percorsi dedicati e sicuri che consentono a tutte le nostre pazienti e ai loro neonati di usufruire regolarmente dei controlli ambulatoriali, delle visite, delle analisi strumentali. Al tempo stesso – conclude Agosti – garantiamo alle donne gravide Covid+ e ai loro figli la migliore assistenza perché portino a termine la gravidanza nel modo più sereno e sicuro».

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