Ats Insubria: «Presto a Varese le prima 50mila dosi di vaccino anti-Covid»

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VARESE Non si può dire che la seconda ondata del Covid sia giunta al termine. Tanto che è necessario non abbassare le guardia per evitare che la coda vada a sovrapporsi con la possibile terza ondata. I dati del contagio, come confermano i vertici di Ats Insubria, scendono, ma non così rapidamente. Buone notizie invece sul fronte vaccino. «La campagna dovrebbe iniziare prima del 15 gennaio e la prima fornitura per la provincia di Varese dovrebbe essere di 50 mila dosi, ovvero potremo iniziare a vaccinare 25 mila persone, poiché occorre considerare che la vaccinazione prevede anche il richiamo». Sul lento calo della curva, sulla necessità di tenere alta l’attenzione e sull’arrivo del vaccino anti-Covid ormai prossimo si è spesa l’intera conferenza stampa settimanale con i vertici di Ats Insubria.

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Vaccino contro il Covid: si parte nelle prossime settimane

C’è ancora tanto da fare per predisporre la logistica dell’impegnativa campagna vaccinale contro il Covid. E Ats Insubria sta lavorando in collaborazione con Regione e le Asst per mettere a punto il sistema. Molte cose restano ancora da definire, altre invece iniziano a prendere forma. Con alcune certezze: sono stati velocizzati i tempi per dare il via libera ai vaccini Pfizer e Moderna. Prima Ema e poi Aifa si esprimeranno già nei prossimi giorni. La prima consegna per la Lombardia sarà poco più di 308 mila dosi e di queste, circa 50 mila arriveranno in provincia di Varese. A delineare i punti certi e quelli su cui ancora si sta lavorando è il direttore sanitario Catanoso. Il quale spiega che a influire sulla prossima campagna vaccinale contro il Covid sarà anche il meteo: «Poiché un conto è fare le vaccinazioni a gennaio e febbraio quando per via del freddo dovremo attrezzarci in un certo modo, e un conto è con la bella stagione». Oltre al tipo di vaccino: c’è quello che richiede uno stoccaggio particolare e temperature sotto i 75 gradi, e quello più semplice da conservare.

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Vaccini contro l’influenza

Catanoso ha poi aggiunto che i primi a essere vaccinati saranno i medici ospedalieri, poi gli operatori delle rsa e gli ultra ottantenni, «ovvero – ha aggiunto – i soldati in prima linea ad affrontare questa guerra e i soggetti più deboli». E ha ricordato: «Nessuno pensi che con il vaccino la situazione si risolva in un paio di settimane. La strada per sconfiggere il Covid è ancora lunga e la campagna vaccinale durerà mesi. Per questo non si può pensare di tornare a comportarci come fatto in estate».

E sempre in tema di vaccinazione, ma questa volta quella antinfluenzale, i vertici di Ats hanno spiegato che Regione Lombardia farà un’ulteriore fornitura la prossima settimana, permettendo in tal modo di raggiungere gran parte della popolazione over 65 come prefissato prima della campagna.

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