Sul salvataggio di Accam è spaccatura in giunta a Busto: la Lega vota contro

BUSTO ARSIZIO – L’atto d’indirizzo per il salvataggio di Accam arriva in giunta e la maggioranza che governa Busto perde pezzi. La delegazione della Lega (la vicesindaco Manuela Maffioli e gli assessori Giorgio Mariani e Massimo Rogora) si smarca ed esprime il proprio voto contrario. A spiegarne il motivo è il segretario cittadino Francesco Enrico Speroni: «Questo atto d’indirizzo non prevede nessuna data di spegnimento dell’inceneritore. La nostra posizione è sempre la stessa: non siamo contrari al salvataggio di Accam, ma l’impianto deve chiudere entro il 2027». Ora è caccia ai voti in consiglio per far passare il documento, che verrà votato dall’assemblea civica nella seduta convocata per il 4 marzo.

«Spegnimento entro il 2027 o votiamo no»

Eppure nella prima seduta delle commissioni congiunte dedicate ad Accam, mercoledì sera, la consigliera leghista Paola Reguzzoni aveva mostrato timidi segni di apertura rispetto al salvataggio della società che gestisce l’inceneritore. «Ma non si è capito su cosa si sia discusso in commissione – sottolinea il segretario del Carroccio Speroni – l’atto di indirizzo prima deve promuoverlo la giunta, poi va in commissione e quindi in consiglio. E l’atto che è arrivato in giunta non è conforme alla nostra posizione, tutto qua». A questo punto, con la Lega che rimane sulle barricate contro l’inceneritore, la maggioranza dovrà trovare i voti per approvare il documento, a maggior ragione dopo che il presidente del consiglio Valerio Mariani ha lasciato intendere che il PD non farà da “stampella” se la maggioranza non chiarirà la propria posizione.

L’obiezione di coscienza

«Vedremo come andrà in consiglio – aggiunge il leghista Speroni – noi voteremo contro, a meno che ci sia scritto da qualche parte che l’inceneritore si spegne entro il 2027. Poi magari presenteremo noi un emendamento. Ma abbiamo già detto e ripetuto che se anche l’atto d’indirizzo passa senza i nostri voti non faremo niente». Su Accam, insomma, nessuna crisi politica, quasi come se fosse un’obiezione di coscienza: «Anche quando si è al governo insieme a volte ci sono posizioni differenti. Ma se succede solo su un singolo punto, non riteniamo che ci siano gli estremi per la crisi di giunta».

Le trattative

La spaccatura in maggioranza, seppur ampiamente prevedibile, però potrebbe indebolire la posizione di Busto Arsizio sui tavoli delle trattative per l’operazione di salvataggio di Accam. Dopo Legnano, anche Parabiago ha approvato in consiglio comunale l’atto d’indirizzo, con il sindaco Raffaele Cucchi che ha lanciato un appello ai colleghi sindaci del territorio, affinché «abbiano il coraggio di affrontare le tematiche più difficili e spinose facendo scelte che incidano positivamente sul futuro di tutti». Busto Arsizio invece, in una lettera firmata dal sindaco Emanuele Antonelli e dall’assessore Gigi Farioli, torna ad invitare Accam, «senza indugio», a riunire attorno ad un tavolo le società partecipate (Amga, Agesp e Cap Holding) per predisporre il nuovo piano di salvataggio.

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