SOMMA LOMBARDO – Le indiscrezioni di inizio settembre che gli fecero surriscaldare il telefonino sotto l’ombrellone in Liguria sono diventate realtà. Stefano Bellaria, sindaco di Somma Lombardo, è ufficialmente il candidato alla presidenza della provincia di Varese sostenuto dalla lista “Civici e democratici”, ovvero dal Pd più un gruppo di civici che si riconoscono nell’area del centrosinistra. «Mi fa piacere – sono le sue prime parole – che sia stata scelta una persona di una città di medie dimensioni e che, pur con le proprie idee politiche ben chiare, sia riconducibile all’area civica».
Attenzione alle scuole
Le linee programmatiche verranno presentate la prossima settimana, ma Bellaria anticipa alcune priorità. «Innanzitutto mi piacerebbe valorizzare il rapporto con tutti i Comuni di qualsiasi dimensione. Se c’è un aspetto positivo di questa riforma piena di problemi è proprio l’aver creato un rapporto più stretto tra i sindaci e l’amministrazione provinciale». Entrando nel merito, secondo Bellaria «è indispensabile rafforzare i servizi già attivi, come per esempio la Stazione unica appaltante e l’Ufficio bandi», nonché mettere mano agli istituti scolastici di competenza della Provincia. «A Somma abbiamo lanciato nel 2015 un Piano straordinario di manutenzione ordinaria delle scuole che ha funzionato. Mi piacerebbe fare altrettanto in Provincia. Ma siccome le risorse sono limitate, agiremo con una scala di priorità, senza dimenticarci che le scuole sono i luoghi in cui i nostri figli trascorrono gran parte della loro giornata».
Di buco non parlo
Del buco in provincia Bellaria non vuole sentire parlare («Sono polemiche che non mi interessano, oggi c’è un piano di rientro concordato»), si limita a sottolineare il lavoro svolto dal presidente uscente Gunnar Vincenzi pur in grave mancanza di risorse umane ed economiche a disposizione. «Bisogna proseguire il buon lavoro fatto, come per esempio sul servizio idrico integrato. Era una partita ferma da vent’anni, per cui la Provincia ha rischiato il commissariamento di Regione Lombardia, che la giunta Vincenzi ha sbloccato».