Bene i miliardi per le ferrovie lombarde ma il piano è pasticciato

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Dario Balotta

Quanto sarà spendibile del piano di investimenti di 14,6 mld presentato da RFI è purtroppo tutto da vedere, dati i tagli della manovra finanziaria alle FS per 2,3 mld. Il piano resta comunque una scelta positiva ma pasticciata per le insicure e inadeguate ferrovie lombarde anche perché prevede interventi di potenziamento infrastrutturale e upgrading tecnologici fino al 2025.

Finalmente si riconosce la necessità di migliorare la circolazione dei treni in Lombardia, dopo anni in cui la maggior parte delle risorse sono state spese per l’alta velocità. Il potenziamento dei 1.850 km di rete ferroviaria della regione (FS e FNM) prevede in particolare la soppressione di 110 passaggi a livello, entro il 2024, sugli oltre mille della rete, il rinnovo di 170 km di binari e la sostituzione di oltre 200 scambi ogni anno, assicurando migliori standard di sicurezza della circolazione ma tra gli interventi di manutenzione straordinaria manca la sostituzione dei giunti usurati, che andrebbe invece aggiunta.

Il piano, però, non specifica se tanti interventi diffusi su quasi tutte le 25 linee riusciranno ad aumentare la velocità commerciale e a ridurre i ritardi, che poi è la vera richiesta dei pendolari. Vero è che viene ripreso, finalmente, il potenziamento di una delle linee più trafficate, la Gallarate-Rho, ma servirà una progettazione di qualità, mentre sorprende che venga previsto il raddoppio della Codogno-Cremona-Mantova dopo che sono stati tagliati tutti i treni locali della linea e sostituiti con autobus e dopo che il Presidente della regione Attilio Fontana ha dichiarato di avere in programma anche l’autostrada Mantova Cremona.

Come sono stati stimati i volumi di traffico su questa tratta? Resta un mistero, ma soprattutto appare non prioritario rispetto a cose ben più urgenti come le pessime condizioni della rete bergamasca, in particolare della Milano-Bergamo e della Bergamo-Brescia, collegamento con l’aeroporto di Orio al Serio situato a pochi km dalla città. Non viene invece cancellato il nuovo costosissimo collegamento di Malpensa con Gallarate che è già abbondantemente collegata a Milano via Busto Arsizio.

Infine resta la TAV Brescia Verona anche se è noto che la commissione ministeriale costi-benefici ha già fatto sapere che verrà bocciata e verrà proposta una alternativa meno costosa con un tracciato meno invasivo potenziando la rete “storica”.

Dario Balotta
presidente ONLIT Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti

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