Bilancio del Comune di Legnano prossimo ai 100 milioni, con 30 di investimenti

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LEGNANO – Un bilancio che pareggia a quasi 95 milioni di euro, con poco meno di 30 milioni di investimenti. È quello presentato nella seduta del Consiglio comunale di Legnano di ieri sera, martedì 5 aprile, in larga parte dedicata al bilancio di previsione 2022–2024 e al Documento unico di programmazione (Dup). L’intero documento, simile al programma di un mandato amministrativo per l’ampiezza dei temi trattati e il dettaglio delle azioni previste, è stato illustrato in due ore e mezzo dall’assessore alla Sostenibilità, Alberto Garbarino, attraverso un centinaio di slide.

Il quadro che emerge è quello di una città relativamente benestante, con quasi 30.000 euro di reddito pro capite (dati 2019), superiore alle medie regionale e nazionale e appena inferiore a quella della provincia di Milano. Molti (il 36% del totale), per contro, i nuclei familiari composti da una sola persona, quasi sempre anziana, con un indice di mortalità impennatosi a causa del Covid-19 e coinciso con un calo della natalità: il risultato è un affossamento del saldo naturale nel 2020, con una lieve ripresa nel 2021.

Nuvole sulla ripresa

L’anno scorso molti indicatori economici, in particolare nell’ultimo trimestre, hanno evidenziato importanti segni di ripresa (ordini, fatturato, produzione) pur con differenze fra i vari settori. Tuttavia, i prezzi crescenti dell’energia e la ripresa dell’inflazione possono costituire un ostacolo alla crescita sia sotto il profilo dei consumi che dei costi di produzione. Sull’aumento dei costi energetici si è poi innestato lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, con il conseguente impatto sulla situazione economica.

Dei 94,7 milioni di euro di entrate, le principali sono costituite da quelle tributarie (41,5%), seguite dalle entrate in conto capitale (24,2%) e quelle extra tributarie (14,4%). Fra i tributi, in particolare, la principale fonte di entrate è legata agli immobili (16,4 milioni di euro tra Imu e Tasi, pari al 41,6% del totale); seguono i tributi sui rifiuti per 10,4 milioni (26,5%), l’addizionale comunale all’Irpef per 6,4 (16,4%) e gli altri tributi minori.

Ben 10 milioni per la mobilità

Fra le spese di investimento (pari a 29 milioni di euro) suddivise per “missioni” spiccano trasporti e mobilità, cui nel 2022 saranno destinati 10 milioni di euro (il 34,5% sul totale degli investimenti), seguiti da politiche giovanili, sport (con relativi impianti) e tempo libero con 3,7 milioni (12,8%), l’edilizia abitativa con 3,6 (12,6%), i servizi istituzionali, generali e di gestione con 3,2 (11,1%), l’istruzione e il diritto allo studio con 3.054.000 euro (10,5%) e lo sviluppo sostenibile con la tutela del territorio e dell’ambiente, cui saranno destinati 2.964.000 euro (il 10,2% del totale degli investimenti). Un quinto del totale degli investimenti (6 milioni) riguarderà il completamento di interventi già in corso al 31 dicembre 2021.

Per quanto riguarda le spese correnti, pari a 61,2 milioni di euro (nel 2021 erano state di 57,5 milioni, con previsione definitiva di 61,1) quattro missioni coprono da sole quasi il 70% del totale: si tratta dell’amministrazione generale (servizi di segreteria, ragioneria, tributi, uffici tecnici, servizi demografici, del personale ecc.) che assorbe il 19,1% delle risorse disponibili; seguono il territorio e l’ambiente con il 17,8%, il sociale col 17,4 e l’istruzione col 14,5%.

Presto moltiplicati i posti per i profughi

Nel rispondere a 3 interrogazioni della Lega sull’accoglienza ai profughi ucraini, il sindaco Lorenzo Radice ha sottolineato come il piano in vigore prevedesse fino a pochi giorni fa solo posti nei Centri di accoglienza straordinaria (gestiti dalla prefettura) e nell’ambito del Servizio di accoglienza e integrazione (gestito dal ministero dell’Interno), cui si è aggiunta ora la possibilità di ospitare profughi in abitazioni private. L’Altomilanese è stata la prima zona della provincia di Milano a convenzionarsi con la prefettura per l’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina, reperendo un totale di 150 posti, di cui i 25 a Legnano rappresentano per Radice «un punto di partenza»: nel giro di qualche settimana dovrebbero arrivare a un centinaio, comprese parrocchie e privati.

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