Umarell, sindaco, Fratelli d’Italia e complicate semplificazioni

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di Gian Franco Bottini

Solo qualche giorno fa fummo quasi insultati da un decano dei camerati di Fratelli d’Italia, il buon Giuseppe De Bernardi Martignoni da Gallarate, solo per aver riportato l’opinione dei nostri amici Umarell, che definivano la presenza del sindaco di Busto Arsizio ad un convegno politico-sanitario, organizzato dal partito della Meloni, come il suo “ battesimo “ ufficiale in Fratelli d’Italia. A distanza di soli quattro giorni la cosa si è regolarmente verificata, come era evidente che fosse. Probabilmente il povero Martignoni deve essere un po’ calato nelle gerarchie del suo partito e nessuno lo avvisa più di come stanno le cose : per amicizia e per evitargli figuracce, nel futuro penseremo noi a tenerlo informato!

Quel po’ di chiasso creato da questa adesione di Antonelli ad un “partito”, a noi pare persino eccessivo, trattandosi a nostro avviso di una semplice e scontata formalità, in quanto nella sostanza vuoi ad An, vuoi al Pdl, vuoi a F.I.(soprattutto al momento delle sue candidature), lui a qualche partito è sempre stato funzionale e la sua odierna abiura di quel simulacro di civismo del quale per qualche anno ha cercato di vestirsi , oggi ci pare solo una lodevole e doverosa , seppur interessata, operazione di trasparenza,”prontamente” effettuata con quattro anni di ritardo.

Probabilmente l’interesse suscitato dalla questione è motivato dal fatto che Antonelli è anche presidente di Provincia e quindi le possibili ricadute della sua decisione riguardano un territorio ben più vasto, dove anche là lui si è sempre vestito da “civico” e dove molti, in maniera interessata, hanno sempre fatto finta di credergli.

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Gian Franco Bottini e gli Umarell

“Nulla cambierà” è il mantra di queste ore e noi ci auguriamo che ciò si avveri, almeno dal punto di vista pratico, perché ad un anno dal rinnovo comunale e a poco meno da quello del Consiglio provinciale pensiamo che, dato anche il particolare momento, sia interesse di tutti portare a termine senza ulteriori difficoltà queste già complicate consigliature. Se questo è quanto ci auguriamo possa avvenire nella pratica, è evidente però che la stessa cosa non si possa ipotizzare dal punto di vista politico dove, sia per quanto riguarda la città di Busto che per quanto riguarda la Provincia , le cose in parte si chiariscono ma per lo più si complicano.

Bisogna considerare innanzitutto che la trionfale prosopopea attualmente messa in campo da Fratelli d’Italia si basa su una sua presunta crescita avallata unicamente da sondaggi , credibili ma di per se tutti da confermare al momento di pretenderne ”l’incasso”. Bisogna inoltre considerare che attualmente FdI ha il Presidente della provincia e a Busto, senza aver eletto alcun consigliere, ha da oggi il Sindaco, oltre ad altri incarichi minori, graziosamente ottenuti nel tempo in cui Antonelli faceva il “civico”.

A Busto si chiariscono le posizioni di almeno 6 dei 15 Consiglieri di maggioranza che dopo le evoluzioni di Antonelli, che nel tempo l’hanno portato all’atterraggio in FdI, restano presumibilmente senza un riferimento e 5 di loro , componenti la lista “Idee in comune con il Sindaco” di cui lui fu promotore, saranno costretti a prendere delle posizioni, la più intuibile delle quali sarà quella di rinominarsi “Idee in comune senza il Sindaco”.

Come si vede alcune cose a Busto si chiariscono ma nel contempo si complicano, così come avviene in Provincia dove da oggi si ha un Presidente espresso da un partito in grado di esprimere un solo consigliere, la qualcosa , se non sbagliamo a capire, potrebbe risultare assai indigesta ad una maggioranza praticamente composta da Lega, Forza Italia e Civici.

Il chiarimento più importante, ma più imbarazzante, Antonelli lo stà però facendo con i propri elettori che lo votarono in quanto proposto da una lista che si definiva “civica” , che per sua natura prometteva di amministrare la città in maniera indipendente rispetto a logiche e condizionamenti di qualsiasi partito. Posto che ciò sia mai avvenuto, oggi però quegli elettori vedono, in maniera conclamata, che i loro voti sono in pratica stati portati , senza un loro consenso, in seno ad un partito, rispettabile fin che si vuole ma che loro non hanno mai scelto e al quale il Sindaco dovrà rispondere. Una sorta di violenza che per molti potrebbe risultare per nulla gradita!

In “Così va il mondo”, un noto libro che esamina le distorsioni create dalle dinamiche del potere, si individuano le motivazioni di questo tipo di comportamento nello sforzo di conservazione o di miglioramento delle proprie posizioni di potere, portando come esempio la ricorrente transumanza di eletti da un partito all’altro, a seconda delle loro convenienze e alla faccia dei loro elettori.

Forse per arrivare a tale conclusione non c’era bisogno dell’incensato autore di quel libro e bastava la nostra modesta intuizione; in concreto comunque, facilmente individuate delle motivazioni, non significa aver trovato anche delle generose giustificazioni …anzi. E questo, caro Martignoni, oltre che il nostro crediamo possa essere il parere anche dei nostri amici Umarell .

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