Da Brissago a Pechino: le piste olimpiche di sci portano la firma della Spm

BRISSAGO VALTRAVAGLIA – C’è anche un po’ di Varese nelle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 che hanno preso il via in queste ore con le prime gare in attesa della cerimonia ufficiale di apertura di domani, 4 febbraio. La messa in sicurezza delle piste di sci e snowboard è stata infatti affidata alla Spm di Brissago Valtravaglia, leader mondiale nella produzione degli equipaggiamenti di protezione per lo sci. E per il futuro c’è l’obiettivo Milano-Cortina.

Piste in sicurezza

Un risultato prestigioso per l’azienda del luinese, capace di aggiudicarsi una serie di commesse relative all’evento olimpico. Quella principale ha riguardato la protezione delle piste per le discipline veloci, con pali in ferro e reti di grande altezza. Spm ha partecipato alla costruzione da zero delle piste che ospiteranno le gare di sci alpino a Yanqing. Sono stati posizionati 230 pali che sorreggono oltre 10 km di reti di protezione di tipo A (reti fisse) e 15 km di reti B. Quindi 107 materassi di protezione per pista e area d’arrivo, 1.500 pali da slalom (ordinati per le preolimpiche annullate) e molti altri accessori. Oltre allo sci alpino la realtà varesina si è occupata anche dello snowboard, con la messa in sicurezza dell’impianto di big air di Shougang. La struttura fa parte del progetto di rinnovamento urbano che ha trasformato delle ex acciaierie in location per le Olimpiadi. Situato nel parco industriale di Shougang, è l’unica sede di eventi sulla neve nel centro di Pechino e vedrà le gare di freeski e snowboard big air. Spm ha fornito reti, transenne e materassi di protezione in gommapiuma e air pads, progettati appositamente. Infine alcuni materiali sono stati forniti anche per la zona di Zhangjiakou, dove si terranno le gare di biathlon, sci nordico e freestyle: reti di protezione, reti e transenne di delimitazione e altri accessori.

Il Made in Italy va in Cina

L’impegno per Pechino è durato diversi anni: i primi contatti con il comitato organizzatore risalgono al 2018. La vetrina olimpica non è una novità per l’azienda di Brissago, che aveva già collaborato ad altre edizioni in passato. Dal 1984 la Spm ha partecipato a 6 Olimpiadi, oltre a 12 Mondiali di sci alpino e numerose finali di Coppa del Mondo, con la fornitura di strutture in ferro, reti di protezione e di delimitazione, materassi di protezione e pali da slalom. Con l’appuntamento olimpico Spm ha portato il nome di Varese in Cina valorizzando il Made in Italy. Una scelta precisa dell’azienda, punto di riferimento nel settore da oltre 50 anni. Nonostante i vari successi e la crescita, la famiglia Berutti (a fondarla fu nel 1954 Giampiero Berutti e ora la guida il figlio Giovanni) infatti non ha mai pensato di spostare la sede in location dove il costo del lavoro è più basso o dove i ricavi possono essere maggiori, ma ha sempre creduto nel reciproco scambio di risorse e di valore tra azienda e territorio.

2023 in Francia e Georgia

Il lavoro in Cina segue altre importanti commesse che hanno visto impegnata Spm. Negli ultimi anni l’azienda è stata official supplier dei Mondiali di Are 2019 e St Moritz 2017 e ha lavorato per la sicurezza di Cortina 2021 sulla pista Vertigine. Dopo Pechino l’impegno continuerà sulle piste da sci europee, con la fornitura dei materiali per le gare di Coppa del mondo, tra cui gli appuntamenti finali in Francia, a Courchevel-Meribel. Una sede che vedrà nuovamente protagonista la Spm nel 2023 per i Mondiali di sci alpino. E un’altra importante commessa è già nel cassetto, sempre per il 2023, quando in Georgia sarà ospitato il Campionato del mondo freestyle di sci e snowboard, con più di 25 competizioni in programma nei comprensori di Bakuriani e Gudauri.

Sogno Milano-Cortina

E il prossimo obiettivo per la Spm si chiama Milano-Cortina. Per l’azienda di Brissago lavorare all’Olimpiade di casa, in programma nel 2026, sarebbe il giusto completamento di un importante percorso. Al momento non ci sono certezze: non si sa ancora quando saranno assegnate le commesse. Ma la volontà è quella di esserci. «Per quanto riguarda la nostra azienda – commenta l’amministratore delegato Giovanni Berutti – siamo pronti a partecipare ai bandi che verranno emessi per la fornitura delle attrezzature per l’allestimento delle gare di ogni disciplina olimpica. C’è da dire che, rispetto alle ultime 3 edizioni (Sochi 2014, Pyeongchang 2018 e Beijing 2022), dove sono state costruite località per le discipline alpine partendo letteralmente da un foglio bianco e si è pertanto costruito tutto da zero, le località italiane ospitano da sempre le gare di Coppa del Mondo, sono già ben attrezzate e avranno probabilmente necessità di quantità limitate di nuove attrezzature».

Non solo sport

Ma lo sport rappresenta solo una delle divisioni della Spm, il cui business principale è quello dell’automotive, con la produzione degli emblemi delle automobili. L’azienda del luinese si occupa inoltre anche del settore fashion (per cui vengono realizzati cartellini ed etichette). Con le sue tre divisioni Spm dà lavoro a circa 230 persone, numero in continua crescita negli ultimi anni. Proprio la diversificazione produttiva è stata uno dei segreti per superare la difficile fase economica causata dalla pandemia.