Brunini (Sea): «Per salvare Alitalia no ad azioni che danneggino Malpensa»

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MALPENSA – «Noi saremo attenti affinché non ci siano azioni di protezionismo che danneggino i nostri aeroporti e il nostro territorio». Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, tifa per il salvataggio di Alitalia, ma non a discapito di Malpensa. Più volte in passato – l’ultima con il decreto Lupi – gli interessi dell’ex compagnia di bandiera sono stati anteposti a quelli dello scalo intercontinentale di Milano. E i vertici della società di gestione non vogliono che accada un’altra volta.

Un decreto contro Malpensa

Già lo scorso febbraio, indiscrezioni di stampa rivelarono che gli allora possibili acquirenti di Alitalia (easyJet e Delta) avevano posto come condizione la modifica del Delrio con un nuovo decreto ministeriale che avrebbe consentito alle compagnie di volare da Linate anche fuori dall’Europa. Una scelta che avrebbe messo nuovamente in difficoltà Malpensa. Ecco perché Brunini dice di osservare da attento spettatore ciò che sta avvenendo sul caso Alitalia: «Ci auguriamo che qualsiasi sia la soluzione, non sia contro il mercato. Noi saremo attenti affinché non ci siano azioni di protezionismo che danneggino i nostri aeroporti e il nostro territorio. Noi ormai ce la caviamo da soli perché abbiamo un portafoglio clienti ampio, che oltretutto vogliamo allargare perché pensiamo sia un punto di forza. Ma per svilupparci abbiamo bisogno di un contesto regolamentare che porti alla liberalizzazione e non al protezionismo».

Assorbire lo shock

Il numero uno di Sea dice di fare «un grande in bocca al lupo ad Alitalia e alle persone che ci lavorano», ma di non temere ripercussioni catastrofiche per i due aeroporti milanesi in caso il vettore tricolore dovesse capitolare. Se la presenza a Malpensa è ormai irrisoria, a Linate detiene invece ancora la principale quota di mercato. «E’una presenza importante ma con un peso inferiore a prima», dichiara Brunini. «Noi facciamo un grande tifo per Alitalia, ma come sistema siamo in grado di assorbire lo shock in non troppo tempo nel caso le cose non dovessero andare bene».

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