Mostra a Milano: Tempi terribili-Libri belli. L’educazione dei bimbi ai tempi di Lenin

bruno libri bambini mostra

MILANO – ”Il libro per bambini è una delle armi più potenti dell’educazione socialista delle giovani generazioni. Grazie ai libri per bambini devono essere gettate le basi della visione materialista del mondo delle giovani generazioni. Questo è un compito grande e importante ed è un compito che può essere adempiuto”. Questa considerazione di Nadezda Krupskaja, la moglie di Lenin, svela la possibile distorsione della cultura con finalità politiche. Allo stesso tempo ci fa interrogare su una produzione editoriale importante per capire quel mondo.

E su questo tema un contributo importante lo dà la Biblioteca Braidense, a Milano, in via Brera, dove, dal 21 gennaio fino al 20 marzo, è proposta la mostra ‘ Tempi Terribili-Libri belli’ celebra i libri d’artista e l’importanza dell’infanzia testimoniata dai libri sovietici per bambini della collezione Adler appena acquisita tramite donazione. A cura di Federica Rossi, la rassegna mette in mostra 140 opere, 123 della collezione oltre a 17 volumi per l’infanzia provenienti da collezioni private nonché terracotte e altri manufatti utili a contestualizzare il periodo storico. L’esposizione ha come fulcro l’infanzia, i bambini, gli artisti e i libri ossia protagonisti chiave per “la creazione di un futuro migliore”.

“Allora, negli anni turbolenti che seguirono la rivoluzione russa e la conseguente guerra civile, come oggi, dobbiamo guardare agli artisti e ai bambini per guidarci attraverso le incertezze che affrontiamo ogni giorno”, ha osservato James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense che di recente, nelle sue sale, ha inaugurato il Centro Internazionale per infanzia. Una storia straordinaria, quella della collezione Adler, che inizia con una valigia malconcia di pelle marrone. Gli architetti Hans Edward e Hedwig Adler erano fuggiti in Inghilterra dalla Germania nazista nel 1939, lasciando la maggior parte dei loro averi alla madre del secondo a Colonia. La storia si conclude solo alla morte di Hedwig nel 1986 quando sua figlia Susan, sgombrando l’appartamento, trova una valigia in soffitta, una valigia che contiene un tesoro: 257 libri sovietici per bambini, di cui 169 in russo, 85 in ucraino e 3 in yiddish, per la maggior parte pubblicati fra la fine degli anni Venti e il 1933.

I volumi sono testimonianze di un periodo unico della storia del Novecento. Nella terra dei Soviet i primi anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre furono infatti – è stato spiegato alla stampa – un momento di intensa creatività e di particolare attenzione all’infanzia. Questa temperie culturale attenta ai bambini era in parte ispirata dal libro ‘L’Arte dei bambini’ di Corrado Ricci, scritto nel 1887 e tradotto in russo alle soglie della Prima guerra mondiale. Approfondire questa vicenda significa quindi anche riallacciarsi idealmente alla lezione di Ricci, scrittore e storico dell’arte che fu alla guida di Brera dal 1898.

Nell’Unione Sovietica, che usciva da momenti drammatici come la Prima guerra mondiale e la rivoluzione bolscevica, la cultura dei bambini era importantissima. Per creare un nuovo paradiso socialista, bisognava innanzitutto creare i nuovi cittadini sovietici. I principali artisti, scrittori, poeti, attori e registi dell’Avanguardia si dedicarono a plasmare quello che per loro era il brillante futuro socialista. I libri sovietici per l’infanzia erano colorati, dinamici e interattivi, e dipingevano il quadro di una nuova era per l’umanità dopo secoli di guerra, povertà e servitù. Questi libri partono della convinzione che cambiando ciò che i nostri bambini sperimentano nella loro infanzia, si può cambiare il corso della storia, e forse creare un mondo migliore.

La mostra è visibile agli abbonati, ci si iscrive gratuitamente, sulla piattaforma BreraPlus+. Un reportage interattivo inedito e contenuti extra permettono di esplorare una selezione di trenta volumi e di approfondire il contesto politico e culturale con strumenti di digital storytelling.

I libri per bambini videro una straordinaria stagione creativa in Unione Sovietica tra gli anni Venti e la prima metà degli anni Trenta del Novecento- è stato sottolineato in conferenza stampa -, testimoniata dalle opere esposte in mostra. Questi volumi furono creati da artisti che avevano assimilato la lezione dell’arte dell’Avanguardia, una tendenza artistica che si distaccava radicalmente dalla tradizione accademica ottocentesca, e si erano applicati alla creazione del libro per l’infanzia. Grandi artisti innovarono completamente il genere, dando un’importanza chiave alla qualità artistica del manufatto librario. Nonostante in quegli anni le copertine fossero perlopiù di carta relativamente leggera e le edizioni risultassero poco costose, la vivacità dei colori, le scelte compositive, le studiate geometrie e la fantasia nell’uso dei caratteri calligrafici riuscivano a creare opere vivaci, capaci di infondere grande allegria, dare fiducia nel futuro e stimolare la fantasia dei bambini. Molti libri invitavano il bambino a creare, tagliare, colorare, lo coinvolgevano nel processo creativo. Libri quindi affascinanti, attraenti. E il cui contenuto ci disvela un universo complesso ma non per questo negativo.

Angela Bruno

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