Vaccini e Paesi poveri: ‘Diritto alla Cura’ chiede la moratoria sui brevetti

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Se la pandemia picchia duro a livello mondiale – 153 milioni di persone ammalate e 3,2 milioni di morti secondo dati inevitabilmente transitori e approssimativi – il Covid ha effetti ancora più devastanti in alcuni Paesi dove i numeri relativi sono perfino più agghiaccianti che in Europa: in India, dove si registrano 222 mila decessi complessivi, si viaggia negli ultimi giorni sugli oltre 390.000 casi di infezione e più di 3.700 persone che perdono la vita ogni 24 ore e  in Brasile, 410 mila morti, si registrano circa 70 mila nuovi ammalati e 1.000 uomini e donne che vengono uccisi dal Coronovirus al giorno.

Basandosi anche su questa drammatica realtà il Comitato italiano ‘Diritto alla Cura’ chiede di sospendere temporaneamente i brevetti dei vaccini in tutto il mondo al Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio, e per quanto riguarda il nostro Paese un intervento in tal senso del premier Mario Draghi.

“Al Wto potrebbe essere l’ultima chiamata per i popoli della Terra, un punto di non ritorno: il 5-6 maggio Draghi sostenga la proposta di moratoria dei brevetti  di India e Sud Africa, che riguarda tutti”, afferma il Comitato. La campagna, con la petizione Ice (Iniziativa cittadini europei), si propone la raccolta di un milione di firme per “obbligare i governi europei a modificare la loro posizione sui brevetti ( https://noprofitonpandemic.eu/it).

“La sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini è l’unica scelta da fare con  urgenza – sottolinea Vittorio Agnoletto, portavoce della Campagna europea Right2Cure #NoprofitOnPandemic – perché  solo così si  può consentirne la produzione a livello mondiale in tutte le aziende che ne abbiano le tecnologie: l’aumento dei decessi  in
tutto il pianeta è in stretta correlazione con la mancata disponibilità dei vaccini, che le aziende titolari dei brevetti non sono in grado di assicurare, per cui bisogna urgentemente coprire il fabbisogno mondiale”.

Il Comitato denuncia che “solo lo 0,2% delle dosi di vaccini è stato somministrato nei Paesi a basso reddito” e che “soltanto il 3,5 % della popolazione mondiale ha completato il ciclo vaccinale, pari ad appena 272 milioni di persone, concentrate per l’83% nei Paesi ad alto e medio reddito”.

Il dato più impressionante, viene però rimarcato, è che nelle nazioni povere la pandemia continuerà a dilagare, a modificarsi e a circolare ovunque, con conseguenze disastrose per tutti. Viene anche fatto notare un fatto nuovo e importante: in Brasile nei giorni scorsi il Senato ha approvato, in contrasto con il presidente Bolsonaro, una legge che, qualora venisse approvata anche dalla Camera, permetterebbe il ricorso alle licenze obbligatorie e quindi alla sospensione temporanea dei brevetti.

Non si tratta di terzomondismo, di logiche pauperistiche, di mettere l’accento solo sui poveri. Al contrario si denuncia che una pandemia aviaria si diffonde ovunque e quindi equilibrare le cure e diffondere i vaccini dovunque aiuta anche la parte del mondo più sviluppato.

Angela Bruno

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