Busto, 100 milioni per la rinascita dell’area delle Nord. «Pronta per le Olimpiadi 2026»

BUSTO ARSIZIO – Una svolta «epocale»: così il sindaco Emanuele Antonelli definisce il Masterplan dell’area delle Nord, presentato questa mattina, 4 agosto, a palazzo Gilardoni. Attorno alla stazione e sulle aree dell’interramento dei binari della ferrovia, un pezzo di Busto da 173mila metri quadrati che rinascerà in tempo «per le Olimpiadi del 2026», grazie ad un investimento complessivo da circa 100 milioni di euro, di cui 50 per le aree pubbliche (circa 100mila metri quadrati) e altrettanti per quelle private, a cui potrebbero aggiungersi altri 15 milioni per la riqualificazione dell’ex macello di via Magenta, richiesti allo Stato. Le prime ruspe che si muoveranno, nei primi mesi del 2022, saranno quelle della residenza per anziani della multinazionale Domitys, nell’area di via Monti dietro al teatro Sociale.

Il parco lineare

Il cuore della nuova area delle Nord sarà il parco da quasi un chilometro e mezzo di lunghezza, ricavato sugli ex binari interrati che da allora sono fondamentalmente destinati a parcheggio. Il “Parco che sale”, un polmone verde attrezzato (con isole di sosta e attrezzature sportive) che collegherà via Magenta a viale Cadorna sormontando lo scalo ferroviario con una pensilina, e la suggestiva “promenade”, un viale ciclopedonale largo 6 metri con doppio filare di alberi che correrà “in parallelo” alla ferrovia, a quota zero. Le altre novità saranno il grande porticato davanti alla stazione e gli spazi per la sosta delle auto, che saranno “nascosti” sotto il parco: un parcheggio da circa 100 posti e la velostazione ai due lati dell’edificio dello scalo, e un altro parcheggio sul retro. In più centinaia di alberi e un altro parco da 5 milioni di euro (finanziato con gli oneri di urbanizzazione degli interventi privati) verso via Magenta. A tutto questo si aggiungerà quanto previsto dal progetto da oltre 19 milioni di euro per la rigenerazione urbana dell’area mercato: area verde con strutture sportive e nuova piazza, parcheggio multipiano e l’edificio che farà da condensatore culturale dove oggi c’è l’ex comando di polizia locale di viale Piemonte.

La presentazione

Il Masterplan degli interventi pubblici sui 170mila metri quadrati dell’area delle Nord è stato redatto in collaborazione con il Politecnico di Milano. «È un piano che prefigura gli interventi successivi, ma è già stato decisivo per partecipare ai bandi e ottenere i finanziamenti» spiega il prof. Michele Ugolini, associato del dipartimento di architettura e sistemi urbani del Politecnico. «Il parco, che si sviluppa su circa 1,3 chilometri di lunghezza, è il grande elemento di connessione tra le tre polarità pubbliche. Al centro la stazione, elemento di mobilità che porta tantissime persone: oggi semplicemente entrano ed escono, vorremmo che diventasse luogo di vita e ricchezza per le persone e gli abitanti, in cui passeggiare e svagarsi, con attività commerciali che daranno sostegno e vitalità a questo luogo. Sui due lati la piazza del mercato, con il condensatore culturale, e l’ex macello».

Gli interventi privati

Pubblico e privato a braccetto per un investimento da 100 milioni di euro. I 41 messi in campo da Regione Lombardia (26 per il progetto Fili e 15 per la rigenerazione urbana dell’area mercato), più quelli che verranno mobilitati dagli operatori privati, su tre lotti da oltre 30mila metri quadrati complessivi. «I primi interventi saranno quelli del senior living di Domitys – annuncia l’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani – attendiamo in autunno il piano attuativo e al massimo a inizio 2022 il ritiro del permesso di costruire per far partire i lavori. Contestualmente realizzerà la sua parte di verde pubblico del parco lineare. Poi partiranno gli altri due lotti»: lo studentato nel lotto tra via Turbigo, via Castelmorrone e via Luini, e l’area commerciale nel lotto compreso tra via Luini, via Castelmorrone e via Magenta, dove sorgerà un capannone con due superfici di vendita di media distribuzione. «Ciascun lotto verrà completato da 75 posti auto a raso ad uso pubblico, per un totale di 225. In più ci saranno i posteggi a servizio della stazione, oltre al multipiano dell’area mercato. Il saldo sarà positivo». E il rapporto con il Politecnico proseguirà per la variante al PGT, in cui la nuova scommessa sarà la rigenerazione dell’ex scalo Hupac alla stazione FS, un’area dismessa da 450mila metri quadrati.

Questione di «credibilità»

Il sindaco Emanuele Antonelli si è detto «fiero» di questo progetto che «trasformerà veramente la città». Rivendicando un risultato che smuove «un’area ferma da 30 anni» e che segna il suo mandato: «Forse è grazie alla credibilità di questa amministrazione se sono stati intercettati questi soldi, non è solo fortuna – rimarca il sindaco – senza un progetto del genere ci avrebbero dato 26 milioni? La prossima amministrazione ha già il progetto pagato: questi sono fatti, parole zero. Ecco perché mi auguro che ci saremo ancora noi. Se abbiamo avuto la credibilità per ottenerli, ce l’abbiamo anche per spenderli, anche perché i tempi sono ristretti». Antonelli esalta il mix tra «la visione» dell’ex assessore Isabella Tovaglieri «per sbloccare» la variante, e lo spirito del «sognatore Giorgio Mariani, che ha avuto la sfrontatezza di partire e crederci».

«Concretezza dopo decenni di promesse»

Un risultato colto «grazie alla buona politica e alla concretezza bustocca, dopo decenni di promesse», come sottolinea l’europarlamentare della Lega Isabella Tovaglieri, che aggiunge: «Nonostante le perplessità iniziali, siamo riusciti ad intercettare il treno giusto in un arco di tempo relativamente breve per ricucire due parti di città. Anche gli operatori privati ci hanno creduto e se lo hanno fatto è per la credibilità del Comune che ha avuto la capacità di crederci e ci ha messo la faccia e le risorse».

Restyling da 26 milioni per la stazione Nord di Busto. Con la “promenade” verde

busto arsizio area nord – MALPENSA24